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Cronaca Rio Marina

Isola d'Elba, 500 tonnellate di rifiuti pericolosi abbandonati tra Rio Marina e Cavo: c'erano anche bombole, tubi e pneumatici

In un'area di circa 2.500 metri quadrati una vera discarica a cielo aperto, è scattato il sequestro da parte della Capitaneria di porto. Tutto è partito dalla segnalazione di un incendio

È stata la segnalazione di un incendio di natanti a far scattare l'intervento prima dei vigili del fuoco e poi degli uomini della capitaneria di porto di Portoferraio in un'area del demanio minerario che si trova lungo la provinciale 26 tra Rio Marina e Cavo, all'isola d'Elba. Sul posto le forze dell'ordine hanno scoperto una vera e propria discarica a cielo aperto, 2.500 metri quadrati di area sulla quale erano stati gettati senza criterio ogni tipo di rifiuti, dalle bombole del gas ai materassi, dai tubi ai pneumatici e molto altro. Un'area di abbandono situata in una zona ad elevato rischio idrogeologico e soggetta a particolari vincoli paesaggistici e ambientali, in quanto ricadente all'interno del parco nazionale dell'Arcipelago Toscano.

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Dai materassi alle roulotte, rifiuti di ogni tipo nell'area abbandonata lungo la provinciale

L'operazione condotta dai militari del nucleo operativo per la protezione ambientale del compartimento marittimo di Portoferraio e dell'ufficio locale marittimo di Rio Marina, come detto, è scattata a seguito della segnalazione di un incendio divampato in località 'Vigneria' del comune di Rio, che ha coinvolto diversi natanti, tempestivamente domato dal personale dei vigili del fuoco di Portoferraio e della protezione civile. Nella discarica a cielo aperto a pochi metri dal mare c'era di tutto: diversi autoveicoli e motocicli, una roulotte e numerosi rifiuti speciali e pericolosi, tra i quali moduli per pontili galleggianti, pneumatici, tubi in pvc, cordame nautico, bombole di gas, materassi, televisori, taniche di vernici ed altri materiali infiammabili e corrosivi, inerti provenienti da attività edile, materiale di risulta da falciatura e potatura di vegetazione ed altri rifiuti di ferro e plastica. 

L'operazione di sequestro, effettuata dalla guardia costiera, sotto la direzione della Procura, ha consentito di interrompere una situazione di evidente stato di degrado e di potenziale inquinamento dell'area, inquadrandosi nell'ambito delle più ampie attività di sorveglianza e monitoraggio, ai fini della tutela ambientale del mare e della fascia costiera, condotte dal compartimento marittimo di Portoferraio.

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