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Cronaca

Servizi educativi, ridotti i contratti di 40 lavoratrici somministrate. Cgil: "Da mensili a settimanali per volontà del Comune, è inaccettabile"

La protesta del sindacato di fronte all'imminente modifica di somministrazione del lavoro: "Un vero e proprio schiaffo, pronti allo sciopero"

Uno schiaffo inaccettabile che va nella direzione opposta a quella auspicata. Senza, aggiungono le dirette interessate, che vi sia alcuna ragione economica di bilancio. E, per di più, riservata anche a chi è operativa da oltre 15 anni. A protestare contro i nuovi contratti ridotti da mensili a settimanali sono 40 lavoratrici precarie dei servizi educativi comunali che, a partire dal prossimo 2 maggio, si troveranno a prestare servizio per cinque giorni salvo eventuali e necessari prolungamenti. Il tutto, denunciano dal sindacato Nidil-Cgil, per volontà del Comune di Livorno che "ha deciso che i contratti delle lavoratrici somministrate Randstad nei servizi educativi del Comune passeranno ad essere da mensili a settimanali".

"Per le quaranta lavoratrici somministrate, alcune di esse operative addirittura dal 2007, si tratta di un vero e proprio schiaffo - attacca il segretario generale Nidil-Cgil, Filippo Bellandi -. Si va esattamente nella direzione opposta rispetto a quella richiesta da Nidil-Cgil. Da mesi chiediamo di allungare la durata dei contratti oltre la durata mensile, che è stata introdotta nel periodo covid. Randstad invece, su espressa indicazione del Comune, ha proposto alle lavoratrici un contratto che va dal 2 al 6 maggio". "Tutto questo - conclude Bellandi - non può essere accettato. Non ci sono ragioni di bilancio che possano giustificare un trattamento simile. Le lavoratrici, riunitesi oggi in assemblea, hanno indetto lo stato di agitazione e si dichiarano già da adesso pronte ad arrivare allo sciopero nel caso in cui il Comune non rivedesse le proprie intenzioni".

Solidarietà alle educatrici anche da Fp Cgil e Uil Fpl che "sono a fianco delle lavoratrici somministrate dei servizi educativi comunali che da oltre 15 anni garantiscono le sostituzioni in questo servizio essenziale per la cittadinanza e che dal 2 maggio saranno chiamate a lavorare con contratti settimanali. Come hanno denunciato le lavoratrici riunite in assemblea - dicono Letizia Carmignani e Rosa Distaso - non ci sono ragioni di bilancio che possano giustificare un trattamento simile. Siamo solidali con le colleghe e pronti a dichiarare lo stato d'agitazione della categoria se non ci saranno sviluppi positivi della vicenda".

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