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Gabriele Bianchi, il sommelier-influencer dal web alla tv: "A settembre un programma su Sky"

Il livornese classe 1995, eletto miglior cameriere d'Italia under 30 nel 2019, ha partecipato alla trasmissione "Domani è domenica" andata in onda sabato 22 maggio

Una crescita costante all'interno del mondo della ristorazione, che lo ha portato, nel 2019, a conquistare il titolo di miglior cameriere d'Italia under 30 e che, adesso, gli sta assicurando la ribalta nazionale anche nel mondo dello spettacolo e dei social, dove può fregiarsi del titolo di influencer. Gabriele Bianchi, maître, sommelier e tea sommelier classe 1995 di Cecina, è stato ospite sabato 22 maggio nella trasmissione di Rai Due "Domani è domenica" condotta da Samanta Togni, durante la quale ha illustrato ricette inedite per preparare té e tisane (a questo link possibile rivedere la puntata)

"È stata davvero una bella esperienza - ci racconta al telefono -: finalmente anche il personale di sala può godere di una certa visibilità prima riservata soltanto agli chef". Dopo essersi diplomato all'istituto alberghiero Enrico Mattei di Rosignano Solvay, ha avuto modo di intraprendere un fruttuoso percorso nella ristorazione italiana che lo ha portato a collaborare con chef stellati quali Antonino Cannavacciuolo e i fratelli Cerea. E adesso ecco cosa racconta di sé a LivornoToday.

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Ciao Gabriele, illustraci innanzitutto cosa hai fatto durante la tua partecipazione alla trasmissione "Domani è domenica".
"Ho portato tutto il mondo del tè con ricette un po' particolari. Ho inoltre realizzato un vero e proprio frullato senza utilizzare il latte ma solo il tè: questo permette anche alle persone intolleranti al lattosio o vegane di bere finalmente un frullato, cosa che prima non si poteva fare".

Qual è stato il tuo percorso nel mondo della ristorazione?
"Subito dopo gli studi alberghieri ho avuto modo di lavorare nella grande ristorazione stellata, a partire dall'enoteca Pinchiorri di Firenze. Sono poi stato al ristorante La Pineta di Marina di Bibbona di Luciano Zazzeri, al ristorante Da Vittorio al Carlton Hotel di St Moritz, al tre stelle di Bussaporto e al Confusion Restaurant di Porto Cervo. Io sono sommelier, ma soprattutto tea sommelier, che è la mia peculiarità. Ad ogni piatto abbino tè e tisane utilizzando tutto ciò che si può mettere in acqua calda, come erbe, infusioni e succhi di frutta".

Da dove nasce questa tua passione?
"Mi è stata tramandata dai miei genitori, in particolare da mia mamma, che aveva un ristorante a Marina di Bibbona. Fin da quando avevo 8 anni sono stato in questo ambiente: è stata una vera e propria vocazione che ho coltivato ancor prima di fare le scuole alberghiere". 

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E che ti ha portato a diventare persino influencer.
"Dopo aver vinto il premio di miglior cameriere under 30, la visibilità all'interno degli addetti di settore mi è aumentata notevolmente. Io, poi, non mi accontento mai di quello che ricevo e cerco sempre di darmi nuovi stimoli e nuovi obiettivi. Con la pandemia ed i ristoranti chiusi, l'attività sui social è stata inizialmente quasi un passatempo, per far vedere che oltre al mondo della cucina c'è anche quello della sala. Ho fatto dirette con chef e concorrenti di Masterchef e questo, pian piano, mi ha portato a credere di poterne fare una vera e propria professione. Sono stato chiamato per far parte di una società di comunicazione importante di cui fanno parte, tra gli altri, anche Locatelli e Mainardi e da settembre inizierò un nuovo programma sul canale 810 di Sky. In passato ho inoltre partecipato sulla Rai a 'Detto Fatto', oltre ad aver fatto diverse cose su Rtl. Finalmente oltre agli chef, che sono diventati talvolta milionari grazie ai social, anche personaggi di sala possono avere una visibilità maggiore. Questo è ciò che mi dà più orgoglio: trasformare un mestiere che era visto soltanto un mezzo per arrivare a fine mese o per pagarsi l'università in una vera e propria arte".

Ritieni che questo possa essere anche un modo per dare maggiore visibilità al settore?
"In un momento di crisi come questo, dove spesso si fa fatica a trovare personale di sala, anche il fatto di poter lanciare una nuova moda come influencer-cameriere può rappresentare sia un nuovo metodo di guadagno per chi fa questo lavoro, sia uno stimolo per i più giovani che oggi stanno studiando alle scuole alberghiere. Adesso, proprio con questo obiettivo, sto portando avanti anche l'attività di insegnamento con un progetto denominato 'Rivoluzione sala', durante il quale illustro il ruolo del cameriere sottolineando l'importanza dell'accoglienza in sala. Quest'anno sono entrato in 150 scuole in didattica a distanza, quello precedente in 80 in presenza. Da settembre, inoltre, aprirò una mia associazione, 'Dimensione sala', per instradare i giovani al mondo della ristorazione e dell'accoglienza in sala".

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In tutto questo non è mai venuto meno il tuo legame con Livorno.
"Mi viene sempre riconosciuto il carattere livornese. Noi livornesi abbiamo un grande pregio: sappiamo adattarci ad ogni occasione. Il nostro atteggiamento, la nostra simpatia e la nostra verve, che spesso non ci accorgiamo neanche di avere, può fare presa anche in ambienti raffinati come quelli stellati che ho avuto la fortuna di conoscere. Sto inoltre lavorando ad un progetto con gli amici della Reggia del tè di Torino in cui proporrò ingredienti della costa livornese per fare delle tisane e prodotti locali". 

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