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"Burnout", il ritorno della band livornese Hot Cherry con il nuovo album: "Nelle nostre canzoni critica sociale e leggerezza"

Il nuovo disco del gruppo, disponibile dallo scorso 1 marzo su tutte le piattaforme digitali, ha già ottenuto un buon riscontro tra gli appassionati dello stoner rock

Dopo "Wrong Turn", disco pubblicato nel 2016, la band livornese Hot Cherry torna sulla scena con "Burnout". L'album, disponibile dallo scorso 1 marzo su tutte le piattaforme digitali ed anticipato dalla pubblicazione su YouTube di tre video ufficiali ("From zero to one", "Fool's gold" e "Ground on down - B. Harper cover"), ha riscontrato un buon consenso di pubblico tra gli amanti generi metal/stoner/rock, i cui elementi sono contaminati e fusi nell'originale proposta musicale offerta dal gruppo, oggi formato da Jacopo Mascagni (vocals), Stefano Morandini (drums & percussion), Kenny Carbonetto (bass guitar) e Nik Capitini (Lead & rhythm guitar).

Hot Cherry: "Critica sociale nelle nostre canzoni, ma anche invito alla leggerezza e a non arrendersi mai"

A spiegare il titolo dell'album, interamente registrato al Redwall Recording Studio di Rosignano Solvay e che fa seguito a "Wrong Turn", pubblicato nel 2016, è direttamente la band: "Il titolo 'Burnout' gioca su due significati associati alla stessa parola - spiegano gli Hot Cherry - In ambito automobilistico rappresenta una manovra atta a scaldare le gomme ad inizio gara per avere più aderenza sul terreno durante la corsa, mentre in ambito psicologico rappresenta quella patologia derivata da un forte stress dovuto in particolar modo ad un aumento delle richieste lavorative eccessive, creando in questo modo un calo di interesse ed impegno (ma anche di salute mentale e fisica). Da qui - sottolinea la band - abbiamo reinterpretato questi due significati per creare il filo conduttore che attraversa tutto l'album dall'inizio alla fine, ovvero correre fino ad esaurirsi, in una gara spesso senza regole contro tutto e tutti dove il traguardo viene ripetutamente spostato rendendo la competizione spietata ed infinita".  

"Con quest'idea - continuano gli Hot Cherry - abbiamo creato una raccolta di canzoni che parlassero di argomenti molto presenti nella realtà quotidiana, dandogli ovviamente il nostro personale e rumoroso tocco: dalla malpolitica all'ambiente, dalle insicurezze quotidiane all'underground musicale, dall'universo ad una cover rivisitatata di Ben Harper e non solo. Punti di vista in ambiti differenti collegati al tema principale del nostro album per rendere ancor più completo il quadro della situazione che attualmente è intorno a tutti noi".

"'Burnout' - sottolinea la band - non è però solo sterile critica: è un album che cerca nonostante tutto di invogliare l'ascoltatore a ballare, a sorridere, a riflettere con leggerezza. 'Burnout' si rivolge a chi vuole costruire qualcosa di positivo sopra le ceneri di ciò che è crollato, cercando di creare qualcosa di migliore. È la colonna sonora che ti accompagna nei momenti in cui credi fermamente in qualcosa di buono e fai di tutto per realizzarlo, ma 'Burnout - concludo il gruppo musicale - rappresenta soprattutto il nostro personale invito a tutti coloro che ascoltano (ed ascolteranno) la nostra musica a non arrendersi mai di fronte a nulla, rialzandosi anche quando tutto il mondo sembra crollarvi addosso".

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