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Cronaca

Isola d'Elba | Reperibilità veterinaria h24, insorgono gli animalisti: "Dopo tre mesi ancora nulla di fatto"

Il problema starebbe nel pagamento dei veterinari ai quali la gestione associata non potrebbe far fronte vista la natura non promozionale della tipologia di spesa da sostenere

"L'ennesimo nulla di fatto". Così l'associazione elbana Animal Project Onlus interviene in merito alla vicenda della reperibilità veterinaria h24 sull'isola, una questione affrontata a più riprese - insieme alla necessità della costruzione di un nuovo canile - dopo l'episodio dei mesi scorsi che ha visto, purtroppo, la morte di Oscar, cane pastore maremmano abruzzese scomparso per una torsione di stomaco verificatasi alle 20:40 del 19 aprile 2023, senza che i proprietari siano riusciti a trovare un veterinario.  Dopo la manifestazione dello scorso 30 aprile, quando venne chiesto ai sindaci di attivare il servizio di pronto soccorso veterinario, il 17 maggio venne convocata una riunione dal prefetto, alla quale ne seguirono altre due, il cui esito fu quello di un'intesa che avrebbe potuto in qualche modo tamponare la situazione in attesa della realizzazione del canile comprensoriale con annessa clinica h24. "Ma - spiega l'associazione - a distanza di quasi 3 mesi dalla prima riunione, tutto langue".

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La soluzione individuata infatti, secondo quanto spiegato da Animal Project, prevede che sia attivato un numero verde al quale risponda una clinica H24 del continente, 7 giorni su 7. La clinica verifica la situazione e, qualora ritenga che sussista effettivamente l’emergenza, contatta il veterinario reperibile. "Purtroppo - spiegano dall'associazione -, a causa della mancanza di adesione da parte di tutti i veterinari elbani, si potrà avere un veterinario fisicamente presente soltanto 4 giorni su 7 (1 notte dottor Barsotti, 1 notte dottor Mugnai e 2 notti dottor Osano). Qualora, nonostante l’emergenza, manchi un veterinario reperibile (quindi i restanti 3 giorni non coperti), l’eventuale traghettamento con la Lampomare 3 costa circa 1500 euro a viaggio (in questo caso dovrebbe pagare il proprietario dell’animale)". Il costo della reperibilità telefonica della clinica h24 ammonterebbe a 60 euro al giorno, oltre cassa previdenza e Iva (costo totale annuo 27.252,36); mentre l’indennità per la reperibilità dei veterinari elbani costerebbe 110 euro al giorno, oltre cassa previdenza e Iva, per un costo annuo di 28.471,87 euro, se rimanessero coperti per tutto l’anno i 4 giorni sopra detti. Il costo complessivo del servizio ammonta a 55.724,23 euro.

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Una volta definita questa soluzione sarebbe però emerso un problema che pare stia bloccando tutto l’iter amministrativo. "L’ordine dei veterinari - sottolineano -, che era stato individuato come coordinatore del servizio e come soggetto preposto ai pagamenti, non può pagare fatture ai propri iscritti. Pertanto, dovrebbe essere il Comune capofila della gestione associata ad impegnare e liquidare la spesa direttamente a favore della clinica e dei veterinari reperibili. Pare tuttavia che questa ipotesi del pagamento diretto da parte del Comune capofila non sia fattibile. Come al solito - aggiungono -, nonostante le associazioni avessero chiesto di essere coinvolte nelle riunioni e di essere informate, nessuna notizia ufficiale è stata data. Le informazioni che stiamo riportando sono state raccolte attraverso messaggi e telefonate con alcuni interlocutori (presidente ordine veterinari, medici veterinari, garante diritti animali, sindaco Zini). Dunque, la Gat (gestione associata turismo) che nel solo anno 2022 ha incassato oltre 4 milioni di euro, una buona parte dei quali sono stati ridistribuiti ai Comuni elbani (il regolamento allegato alla deliberazione del consiglio comunale di Capoliveri numero 10 del 30 aprile 2020 parla di 2.250.000 euro) e che spende la differenza per le varie finalità istituzionali (promozione e la realizzazione di azioni di marketing territoriale dell’offerta turistica; progettazione di opere e servizi comprensoriali, esercizio delle funzioni di accoglienza e informazione turistica), non è in grado di pagare 55.724,23 euro annui". 

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Secondo quanto affermato dall'associazione parrebbe che "essendo il contributo di sbarco una tassa finalizzata a finanziare interventi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, gli interventi di recupero e salvaguardia ambientale, nonché interventi in materia di turismo, cultura, polizia locale e mobilità, il pagamento di servizi di natura diversa (veterinari) non possa essere effettuato".  "Considerato che - proseguono ancora -, quando si è voluto, si è data una interpretazione 'elastica' alle norme (come, ad esempio, per finanziare il potenziamento del servizio estivo dei vigili del fuoco all'isola d'Elba), e considerato che si spendono cifre davvero ingenti per affidamenti anche non strettamente collegati, a nostro avviso, alla promozione (ospitalità vari testimonial e giornalisti), tutta questa rigidità ci sorprende un po". Infine, dato che i Comuni hanno sottoscritto una convenzione ad hoc per la gestione associata del canile gattile e pronto soccorso veterinario, "non si comprende - concludono - il motivo per cui il servizio di reperibilità veterinaria non possa essere finanziato con le risorse di quest’ultima gestione. Già nel 2021 era stato assicurato che le risorse per la reperibilità c’erano, ma evidentemente non sappiamo come spenderle…. Dobbiamo pensare che si tratti solo di un problema “burocratico”? In ogni caso, ad oggi, constatiamo l’ennesimo nulla di fatto. A questo punto, visto che finora l’unica concreta attuazione del servizio di reperibilità è il turno che il dottor Barsotti effettua spontaneamente il lunedì notte (gratis), speriamo che, se un animale si deve sentire male, lo faccia di lunedì".

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