Alex, 30 anni a tagliare capelli in Largo Duomo: "Le mode passano, lo stile resta"

"Sembra ieri, ma son trent'anni che taglio i capelli". Ci scherza su Alessandro Fabiani, in arte Alex, dal 1991 con la serranda sempre alzata in quel Largo Duomo 5 che invece è così tanto cambiato in questi tre decenni. Aveva appena finito la storica Anam (l'Accademia nazionale acconciatori misti) quando, ventenne, Alessandro aprì "bottega". Era il 9 novembre 1991, esattamente due anni dopo la caduta del muro di Berlino e, in piena rivoluzione Grunge, Nevermind dei Nirvana era uscito appena due mesi prima.

Ma per i capelli, più che il look trasandato dell'icona Kurt Cobain, erano gli anni delle Spice Girls, insomma, e delle frangette alla Brenda di Beverly Hills. Si sprecavano i colpi di luce e le mèche. Poi arrivò il nuovo millennio tra capelli corti o scalati e l'epica frangia tagliata pari valida per ogni età. Mentre per gli uomini c'era l'altrettanto mitica e ambita frangia, ma a "sipario", detta a M, dei vari Leonardo Di Caprio, David Beckham - che detta la moda anche oggi - e Brad Pitt. Che dire poi delle "crestine" anni duemila, buone per i padri e pure per i figli. Fino ai giorni nostri, sempre più liberi dai generi maschio/femmina, ma dove spopolano i long bob romantici e il caschetto medio scalato o asimmetrico per le donne, mentre vanno gli haircut con ciuffo e rasature laterali con un ritorno proprio agli anni Novanta per gli uomini.

Vale la pena però tornare a quel 1991, quando partirono in due - Alex e Barbara - ed erano abbastanza: una spazzola, le forbici e tutto quanto il resto. Poi, nel 2004, col lavoro che aumentava sempre più, new look del negozio con salone Matrix e l'arrivo di Franceschitta. Il trio era così al completo, una squadra vincente per uomo, donna, bambino e genderqueer. "Da trent'anni le mode passano, lo stile Alex no". Parola di Alessandro.