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Decreto Sostegni, le critiche di Confesercenti: "Alle imprese familiari soltanto pochi spiccioli"

La presidente Maristella Calgaro: "Aziende che hanno perso l'80% del fatturato riceveranno contributi che basteranno a coprire il 7%. È inaccettabile"

Un anno di crisi che non può essere compensato con qualche migliaio di euro. La pensa così la presidente di Confesercenti Livorno, Maristella Calgaro, a proposito del Decreto Sostegni, presentato ieri dal presidente del Consiglio Mario Draghi, che a detta dell'asssociazione di categoria non sarebbe minimamente sufficiente a sostenere le imprese duramente colpite dalla pandemia da coronavirus. "È l'ennesima grave delusione per gli imprenditori - dice Calgaro in un comunicato -. Ancora una volta le risorse assegnate dal DL Sostegni per le imprese sono assolutamente insufficienti: anche considerando le tranche di contributi a fondo perduto arrivati lo scorso anno, si copre meno del 7% del fatturato perso dalle attività economiche nel solo 2020 e non c'è assolutamente niente per il primo trimestre del 2021, che invece di portare la pronosticata ripresa, ha visto aggravarsi ulteriormente l'emergenza delle imprese, ormai esasperate".

Calgaro (Confesercenti): "Imprese familiari le più penalizzate dal Dl Sostegni"

"Una scarsità di risorse inaccettabile e che è evidente soprattutto per le imprese familiari di minori dimensioni - prosegue Calgaro -: sommando tutti i ristori, un'attività che fatturava 100mila euro nel 2019 e ne ha persi 80mila nel 2020 otterrà in tutto tra i 6 e i 7mila euro. E se per caso non avesse ricevuto le prime tranche, perché esclusa dal codice ATECO, riceverebbe in tutto appena 4mila euro: il 5% delle perdite. Ed il restante 95% come lo ammortizziamo?".

"Le uniche note positive - dice ancora la presidente di Confesercenti -, in un mare di provvedimenti insoddisfacenti, sono l'inclusione delle attività nate nel 2019 e nel 2020, così come l'abbandono del codice ATECO come criterio per l'erogazione di contributi a fondo perduto, ora assegnati a tutte le imprese che abbiano perso almeno il 30% del fatturato. Ma l'allargamento della platea di beneficiari rende ancora più evidente quanto la dotazione del decreto sia esigua".

"Si proceda subito - conclude Calgaro - con immediati correttivi, recuperando risorse anche dall'insieme di provvedimenti fuori luogo quali il cashback e Lotteria dello scontrino (4,7 miliardi in due anni), dal Bonus Vacanze (un flop, con 2 miliardi non spesi) e dagli altri Bonus che non hanno avuto successo, come quello per PC e Tablet. Intanto, serve subito un correttivo per le imprese di minore dimensione".

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