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Salute, come prevenire le patologie cardiovascolari: abitudini da seguire e valori da tenere sotto controllo

Uno stile di vita sano permette di ridurre notevolmente il rischio di incorrere in eventi acuti come infarto ed ictus

Nel nostro Paese circa 5,5 milioni di persone soffrono di patologie cardiovascolari. Queste rappresentano la prima causa di ricovero e la principale causa di morte, con una percentuale del 36% su tutti i decessi. Ecco, quindi, che bisogna prestare particolare attenzione alla prevenzione, mantenendo uno stile di vita sano e controllando periodicamente i valori più importanti, così da ridurre il rischio di essere soggetti ad eventi acuti come infarto ed ictus.

Infarto: che cos'è e quali sono i sintomi

L'infarto cardiaco è una lesione della parete muscolare del cuore, il miocardio. Durante l'attacco cardiaco il flusso sanguigno all'interno delle arterie coronariche, deputate a portare nutrienti e ossigeno alle cellule che compongono il miocardio, viene interrotto a causa della formazione di un trombo (un coagulo di piastrine e fibrina) in corrispondenza delle placche aterosclerotiche, accumuli di grasso di cui il componente principale è il colesterolo. L'irrorazione delle cellule cardiache viene quindi interrotta dal trombo e queste, di conseguenza, muoiono.

Il riconoscimento tempestivo dei sintomi dell'infarto è quindi decisivo, in quanto più a lungo si attende, più le cellule cardiache andranno incontro alla morte. Se accusiamo dolore al petto, che può irradiarsi verso collo, braccio sinistro o schiena accompagnato spesso da sudorazione fredda e malessere generale (pallore e sofferenza), difficoltà a respirare, peso sullo stomaco e senso di angoscia vanno immediatamente chiamati i numeri di emergenza.

In seguito ad un infarto, inoltre, il rischio di incorrere in un secondo evento acuto aumenta. In questo caso diventa quindi fondamentale la "prevenzione secondaria", ovvero seguire le indicazioni del medico e raggiungere gli obiettivi richiesti per abbassare il rischio di incorrere in nuovo attacco cardiaco.

Mantenere il cuore in salute, le buone abitudini da seguire

Seguire buone abitudini è fondamentale soprattutto per chi già soffre di patologie cardiovascolari. Ecco quali sono le principali:

  • smettere di fumare ed evitare il fumo passivo: il fumo ha infatti effetti negativi sulla coagulazione del sangue e sui processi infiammatori;
  • tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue;
  • seguire fedelmente la terapia prescritta dal medico;
  • non interrompere mai la terapia di propria iniziativa;
  • ridurre il consumo di alcol;
  • seguire una dieta variata, iposodica e ipoglicemica;
  • in caso di diabete, seguire le indicazioni del medico, oltre ad una corretta nutrizione e un'attività fisica adeguata alla patologia;
  • mantenere il peso forma;
  • svolgere attività fisica consona al proprio stato di salute;
  • tenere sotto controllo lo stress;
  • dormire almeno 6-8 ore a notte.

Patologie cardiovascolari, i valori da tenere sotto controllo

Per ridurre il rischio di infarto ed altri eventi cardiocircolatori acuti occorre tenere sotto controllo alcuni valori, in particolare quello del colesterolo LDL.

Il colesterolo è un lipide (o grasso) normalmente presente nel circolo sanguigno che comprende il colesterolo LDL, il cosiddetto "colesterolo cattivo", ed il colesterolo HDL, il "colesterolo buono". Se presente in eccesso, il colesterolo LDL danneggia le arterie aumentando il rischio di infarto, poiché favorisce la formazione delle placche aterosclerotiche: è quindi fondamentale tenerne sotto controllo i livelli, soprattutto se si ha già avuto un infarto.

Questi i livelli di colesterolo raccomandati dalle linee guida sulle dislipidemie 2019 della Società Europea di Cardiologia (ESC) e della Società Europea dell'Aterosclerosi (EAS):

  • per i pazienti a rischio molto alto sono raccomandati una riduzione dell'LDL di almeno il 50% rispetto al valore basale e un target di LDL < 55 mg/dL;
  • per i pazienti a rischio molto alto che hanno un secondo evento vascolare entro 2 anni dal primo (non necessariamente dello stesso tipo) mentre sono in trattamento con statine alla dose massima tollerata è suggerito un target di LDL < 40 mg/dL;
  • per i pazienti ad alto rischio sono raccomandati una riduzione di almeno il 50% rispetto al valore basale e un target di LDL < 70 mg/dL;
  • per i soggetti a rischio moderato - ad esempio una persona affetta da diabete mellito senza complicanze - viene suggerito un target di LDL < 100 mg/dl;
  • per i soggetti a basso rischio è suggerito un target di LDL < 115 mg/dl.

Questi i principali altri valori e fattori di rischio da tenere sotto controllo:

  • i trigliceridi: lipidi presenti nella circolazione sanguigna, la cui quantità deve essere inferiore ai 150 mg/dL;
  • l'ipertensione arteriosa, o pressione arteriosa alta: la pressione arteriosa, in condizioni normali, dovrebbe essere al di sotto dei 135 mmHg per la massima e 85 mmHg per la minima, da misurare preferibilmente al mattino e in condizioni di riposo;
  • il diabete mellito: una patologia legata a valori di glucosio del sangue (la glicemia) stabilmente superiori a 126 mg/dL. Nei pazienti diabetici, infatti, il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari aumenta da a 2 a 4 volte rispetto ai soggetti sani. 
  • il peso e l'obesità, fattori di rischio anche per l'ipertensione, diabete mellito, dislipidemia è perciò importante controllare il proprio Indice di Massa Corporea (IMC) e la circonferenza della vita, poiché pesare eccessivamente rispetto alla propria statura e/o un'eccessiva adiposità addominale contribuiscono all'aumento del rischio di sviluppare o peggiorare le patologie cardiovascolari.
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