"È successo di nuovo. Esattamente come durante l'alluvione di sei anni fa". Inizia così il racconto di una famiglia di Collinaia che durante il violento acquazzone che si è abbattuto a Livorno tra il 2 e 3 novembre ha visto allagarsi il piano terra della propria abitazione e il terreno di fronte con l'acqua che ha letteralmente inghiottito la loro auto: "È bastato un acquazzone di circa mezz'ora per vedere tutta l'area davanti a casa nostra invasa dall'acqua e dai detriti portati dal Rio Ardenza. Quando successe nel 2017, i tecnici della Regione ci dissero che la causa era stata il ponte di via Collinet che aveva fatto da tappo, laddove si erano accumulati i tronchi e i rifiuti trasportati dalla forza dell'acqua che scendeva dalle colline e che pertanto lo stesso era da abbattere per ricostruirne uno più grande e più alto".

All'inizio di quest'anno i lavori sono iniziati "ma - denuncia la famiglia -, poco sembra essere cambiato. All'inizio sembrava che si desse la priorità alla messa in sicurezza delle case adiacenti l'argine come ci avevano detto i tecnici della Regione Toscana dopo l'avviso pervenuto di esproprio dei terreni. Invece non è stato così. Sono stati fatti degli scavi lontano dalle abitazioni e tutti ci chiedevamo a cosa sarebbero serviti, così come la chiusura della strada di via Collinet con deviazione del traffico dal 23 ottobre fino a data da destinarsi. Adesso tutto è di nuovo allagato proprio come successe nel 2017 quindi ci chiediamo: chi sono i responsabili dell'ultimo disastro e chi ci ripagherà dei danni subiti dal momento che nel 2017 abbiamo ricevuto una cifra irrisoria rispetto alle perdite allora subite?".