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Cronaca

Coronavirus Toscana, restrizioni sulle visite in ospedale: una persona per paziente a giorni alterni

L'ordinanza è stata firmata dal presidente Eugenio Giani: "Mettiamo la salute delle persone al primo posto"

Dopo l'ordinanza che vieta le visite nelle Rsa, il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ne ha firmata un'altra, nel pomeriggio di venerdì 16 ottobre, che stabilisce le regole per gli accessi negli ospedali per chi volesse andare a trovare un parente ricoverato. "Sarà consentito l'accesso - si legge nel testo pubblicato dalla Regione - in numero non superiore a un visitatore o accompagnatore per ciascun paziente. Le visite devono essere frazionate nel tempo, di durata contenuta non superiore a dieci minuti di presenza e, preferibilmente, a giorni alterni". I provvedimenti si sono resi necessari a fronte di una richiesta costante di ricoveri dovuti all'attuale andamento della curva epidemiologica del Covid-19.

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Coronavirus Toscana, cambiano le regole per gli accessi negli ospedali

Tra le misure operative che le aziende sanitarie dovranno garantire in modo omogeneo si evidenzia, in particolare, la riduzione delle presenze all'interno degli ospedali: i percorsi per l'accesso alle aree Covid e ai servizi dedicati e nei pronto soccorso devono essere separati, così come deve essere frazionato quello per le prestazioni ambulatoriali, garantendo anche un utilizzo delle sale di attesa che consenta il mantenimento di distanze di sicurezza. Nello specifico, deve essere interrotto l'accesso alle strutture ospedaliere per tutti i visitatori, accompagnatori, pazienti ambulatoriali e operatori sanitari, che presentano sintomi simil-influenzali (rinite, tosse, rialzo febbrile, difficoltà respiratoria). L'accesso degli accompagnatori e dei visitatori deve essere limitato, evitando gli affollamenti.

Giani: "Con questa ordinanza tuteliamo gli ospedali"

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Il governatore regionale spiega i motivi che lo hanno portato a firmare l'ordinanza: "Vogliamo adottare - le sue parole - una linea rigorosa a tutela degli ospedali e soprattutto della salute dei pazienti e degli stessi operatori sanitari, impegnati in prima linea nella lotta contro il Covid. La salute è il bene più prezioso che abbiamo, non possiamo lasciare nulla al caso, né sottovalutare i rischi che corriamo senza un adeguato dispiegamento di forze in campo e l'utilizzo di strumenti già sperimentati, che ci hanno consentito di superare i momenti più difficili". 

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