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Cronaca

Muore a 55 anni travolto da un suv in un cantiere stradale, la rabbia dei sindacati: "Dolore e sconcerto"

La Cgil sulla tragica morte di Marco Cecchi, l'operaio livornese ucciso da un'auto mentre lavorava sulla strada provinciale 13: "Inaccettabile, in tema di sicurezza si deve fare di più"

Tra due settimane, il prossimo 4 marzo, avrebbe festeggiato 56 anni insieme agli amori della sua vita, la moglie Arianna e la figlia Giorgia. Che adesso, invece, piangono l'improvvisa morte di Marco Cecchi, l'operaio livornese ucciso ieri, martedì 22 febbraio, mentre lavorava in un cantiere stradale a Vada, all'altezza dell'incrocio tra lo stradone della Terra e quello del Bevedere. Travolto da un suv che, dopo uno scontro con un'altra vettura, lo ha schiacciato contro il camion della ditta incaricata dei lavori, Cecchi è morto nonostante il disperato tentativo del personale sanitario di salvargli la vita, lasciando nel dolore la famiglia e un'infinità di amici che gli volevano un gran bene.

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Una tragedia sulla quale cercherà di fare chiarezza la polizia municipale e che ha già scatenato la rabbiosa reazione dei sindacati, con la Cgil che esprime "dolore, sconcerto e rabbia per la morte dell'operaio avvenuta ieri in un cantiere di Vada. Stiamo assistendo a una strage senza fine di lavoratori - dicono in una nota congiunta Fabrizio Zannotti (segretario generale Cgil Livorno), Giovanni Ferrari (segretario generale Fillea Cgil Livorno e Pisa) e Mauro Fuso (segretario generale Cgil Pisa) -: tutto ciò è inaccettabile. In tema di sicurezza sul lavoro si può e si deve fare di più. Servono misure concrete e controlli serrati per fermare questa scia di sangue. In una società civile non si può continuare a morire di lavoro. Auspichiamo che la dinamica dei fatti sia chiarita nel più breve tempo possibile. Ai familiari della vittima le più sentite condoglianze della Cgil di Livorno e di Pisa"

Travolto da un'auto sullo stradone della Torre, operaio muore a 56 anni schiacciato contro un camion 

Sul tragico evento è intervenuto anche il presidente della Regione, Eugenio Giani: "Si allunga ancora la tragica scia di morti sul lavoro in Toscana - le parole del governatore della Toscana -. Stavolta è accaduto a Vada, in un cantiere stradale, dove un operaio è stato investito ed ucciso da un'auto che ha sbandato e gli è piombata addosso. Sono vicino ed esprimo tutto il mio cordoglio ai famigliari della vittima e auguro una pronta guarigione al suo compagno rimasto ferito". "Ogni volta che qualcuno muore sul e di lavoro - continua Giani -, avverto un senso di scoramento per non essere riusciti ad evitarlo, ma al tempo stesso aggiungo maggiore determinazione nel sollecitare e programmare controlli sempre più attenti e frequenti da parte dei componenti degli uffici per la sicurezza sul lavoro e un sempre più convinto sforzo collettivo da parte di tutti i soggetti che seguono i vari aspetti della sicurezza dei lavoratori, dall'istituto di previdenza, alle organizzazioni sindacali, a quelle dei datori di lavoro e alle stesse forze di pubblica sicurezza".

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