rotate-mobile
Cronaca

Malamovida e disordini in centro, le categorie: "Preoccupati dalla deriva dei weekend, ma chiudere i locali non è la soluzione"

Confesercenti e Confcommercio intervengono dopo le vicende dello scorso fine settimana tra via Cambini e via Roma che hanno portato ad un confronto in questura tra autorità e locali finiti nel mirino: "Dialogo proficuo, ora più controlli"

Via Cambini e via Roma, ma non solo. Nel mirino c'è anche la Venezia. I poli della movida livornese sono ormai da giorni (e non solo) attenzionati dalle forze dell'ordine. Le serate dello scorso fine settimana nelle prime due zone della città non sono naturalmente passate inosservate, visto che, al normale divertimento dei livornesi in questo difficile periodo di emergenza sanitaria, si sono aggiunti episodi che hanno avuto a che fare con disordinidanneggiamenti vari, causando quindi un caos notturno che anche in questa situazione riporta a galla una difficoltà affatto semplice da dirimere: la gestione della (mala)movida. Non più tardi di mercoledì scorso la questura ha quindi spedito una pec a tre attività del centro, ovvero Sketch, Il Cardellino e Botanic, annunciando l'avvio del procedimento di sospensione dell'attività per tre giorni per questioni di ordine pubblico.

La motivazione, come detto sopra, è da ricercare proprio nei disordini del fine settimana dove è successo un po' di tutto, portando i residenti allo sdegno. Ieri, giovedì 3 febbraio, gli esercenti in questione hanno incontrato il questore Roberto Massucci e il risultato è stato una sospensione della decisione visto che sono stati richiesti (e accordati) 5 giorni di tempo al termine dei quali è stato assunto l'impegno di far recapitare in questura un documento condiviso contenente misure organizzative ed azioni efficaci al contenimento del problema. Nel frattempo, per il fine settimana in arrivo, cioè già da stasera, sono stati organizzati straordinari, mirati ed eccezionali servizi di ordine pubblico.

Venezia, scooter rubati e cartelloni distrutti: un'altra notte di caos nel quartiere

Confcommercio: "Non tutte le difficoltà sociali e di ordine pubblico possono cadere sugli esercenti, siamo preoccupati della deriva dei week-end"

Si trincera dietro poche parole annunciando un silenzio stampa la Confcommercio. Nella sede di via Serristori infatti si percepisce la soddisfazione per la sospensione del provvedimento di chiusura dei bar della movida e per le eccezionali misure di ordine pubblico previste dalle autorità competenti. "Preferiamo - hanno sottolineato - attendere l'esito finale del dialogo con gli uffici della questura e lavorare a testa bassa sulle possibili azioni da adottare di concerto con le istituzioni. Per adesso non possiamo che ringraziare il questore e il suo staff per la comprensione e l'elasticità con cui svolgono il loro difficile compito".

"Come rappresentanti degli imprenditori - si legge nella nota diffusa nel pomeriggio di oggi, venerdì 4 febbraio - sappiamo che non tutte le difficoltà sociali e di ordine pubblico possono cadere sugli esercenti. Come genitori e cittadini siamo profondamente preoccupati dalla deriva dei fine settimana. Mancano le basi, questi ragazzi si divertono male e non riconoscono l'autorità. Ci impegneremo maggiormente - hanno concluso - per collaborare a progetti educativi nelle scuole che coinvolgano anche la partecipazione autorevole della questura e della prefettura".

Ciapini (Confesercenti): "La soluzione non può e non deve essere la chiusura dei locali". Calgaro: "Controlli e presidi dove e quando servono"

"Il problema della movida è mobile - ha spiegato il direttore di Confesercenti, Alessandro Ciapini -, oggi la Venezia domani via Marradi. Dobbiamo dotarci di strumenti in grado di adeguarsi a questa caratteristica". Ciapini ha sottolineato che "più volte abbiamo chiaramente detto che non è colpa dei locali che fanno bene e correttamente il proprio lavoro d’impresa se un pezzo dei giovani della nostra città ha perso i punti di riferimento e non portano più rispetto né alla città né a sé stessi con comportamenti violenti e aggressivi, e che quindi la soluzione non può e non deve essere la chiusura dei locali, né in via Roma né in nessun’altra parte della città, Venezia compresa".

L'associazione di categoria ha poi rimarcato tramite la presidente provinciale Maristella Calgaro che "quel che serve è il controllo ed il presidio del territorio dove serve quando serve", auspicando di andare "rapidamente alla firma del protocollo, così che si abbia chiaro quanto prima cosa ciascun soggetto coinvolto è chiamato a fare, dai commercianti al Comune alle forze dell’ordine"

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Malamovida e disordini in centro, le categorie: "Preoccupati dalla deriva dei weekend, ma chiudere i locali non è la soluzione"

LivornoToday è in caricamento