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Cronaca San Jacopo

Terrazza Mascagni, lavori in corso per rinnovare gli arredi: cantieri aperti prima dell'estate

Al via l'iter per la sostituzione dei pezzi unici che compongono panchine, cimase e scalini. L'ufficio tecnico del Comune: "Gestiremo l'emergenza con transenne o arredi alternativi in accordo con la Soprintendenza"

La Terrazza Mascagni, il salotto sul mare di Livorno, è ferita da tempo: panchine distrutte dalle mareggiate e dai vandali, pavimentazione sconnessa, scalini sbeccati, la spallette pericolanti in più punti. Se già prima del Mascagni Festival, il sindaco Luca Salvetti aveva spiegato come il transennamento delle sedute danneggiate e delle zone non sicure fosse soltanto un intervento provvisorio, funzionale allo svolgimento in sicurezza degli eventi del festival, adesso l'amministrazione comunale è pronta a intervenire con una riqualificazione che, tuttavia, non partirà prima di tre o quattro mesi.

Il ripristino degli arredi originali necessita infatti di un processo lungo visto che tutti i pezzi che le compongono sono fatti su misura: per questo il Comune sta lavorando ad un accordo quadro su base triennale, dell'importo di circa 70mila euro annui, per sostituire i pezzi danneggiati, avere un magazzino coi ricambi e poter effettuare immediatamente gli interventi di urgenza, garantendo così una gestione costante nel tempo della Terrazza. Nel frattempo si proseguirà con l'inibizione dell'uso delle panchine oppure sostituendole temporaneamente con "arredi difformi" ma compatibili coi vincoli architettonici imposti dalla Soprintendenza.

Il Comune: "Panchine, cimase e scalini: ecco i primi interventi da fare"

Il Comune di Livorno affiderà quindi a breve il lavoro di "riproduzione" della forma delle sedute della Terrazza Mascagni a una ditta specializzata che sarà incaricata di ripristinare le panchine danneggiate dalle mareggiate. "Dopo gli interventi effettuati questa estate sulla Terrazza Mascagni - spiegano dagli uffici comunali - e al contestuale esaurimento dei pezzi di riserva in magazzino per le sostituzioni di quelli danneggiati, ci troviamo davanti ad un duplice problema: la gestione programmata e la gestione di emergenza, soprattutto a seguito delle mareggiate". 

"La problematica principale della sostituzione degli elementi della Terrazza - spiegano ancora da Palazzo civico - risiede nel fatto che tutti i pezzi sono fatti su misura con stampi da ricavare da quelli originali. La prima difficoltà è stata trovare una ditta specializzata tra le poche che effettuano riproduzioni su misura e definire i tipi di stampo, le lavorazioni per ottenerlo, i costi e i tempi per avere poi gli elementi finiti. Ci siamo concentrati principalmente sulla produzione di quelli di arredo della Terrazza, a iniziare dalle panchine, 168 sedute complessive tra fino a San Jacopo in Acquaviva, e le cimase, circa mille pezzi doppi, oltre agli scalini. Rimangono i problemi della pavimentazione e delle strutture murarie lato mare e lato terra oltre alla sistemazione dell'area retrostante, ma non meno importanti su cui si stanno redigendo paralleli progetti di risanamento".

I pezzi "speciali" della Terrazza: le tempistiche per l'apertura dei cantieri

"Per realizzare un qualunque pezzo speciale -, spiegano dal Comune -, sarà necessario smontarne uno esistente ristrutturarlo e usarlo per creare lo stampo negativo da cui ottenere tutti gli elementi necessari". E i tempi sono destinati ad allungarsi come precisano i tecnici del Comune: "Ci vuole circa un mese dal prelievo del pezzo da cui fare il calco e ad oggi ci sono circa 40 panchine da sostituire con urgenza, di cui circa quattro sulla Terrazza non utilizzabili per rottura dello schienale. Perciò -, comunicano ancora i tecnici -, dal momento in cui si partirà con la ditta per la realizzazione degli stampi, produzione e montaggio possiamo stimare almeno 3/4 mesi per il primo minicantiere di montaggio del gruppo di panchine completamente nuove. La tempistica per la riproduzione dei pezzi impone quindi di gestire la fase temporanea".

"Non potendo avere gli elementi di arredo uguali nel brevissimo periodo - fanno sapere dal Comune -, gli uffici stanno valutando due strade: la prima può essere quella di inibire l'uso delle panchine ammalorate con transennamenti, o altri apprestamenti come effettuato quest'estate, fino alla disponibilità degli arredi ordinari; l'alternativa è quella di installare arredi "difformi" temporanei compatibili, da concordare anche con la Soprintendenza che, qualora fosse d'accordo, ci consentirebbe di adottare una soluzione rapida, provvisoria ed economica utilizzando elementi industriali".

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