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Pianosa, scoperte anfore in una nave romana affondata. Video

Il relitto si trova a 640 metri di profondità e i reperti sono perfettamente conservati

I ricercatori del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università Ca' Foscari di Venezia, grazie all'utilizzo di uno speciale robot capace di esplorare gli abissi, hanno scoperto, sui fondali al largo di Pianosa (Livorno), un grosso carico di marmo e di anfore romane perfettamente conservate in una nave all'interno di una fossa a 640 metri di profondità. "Il relitto - spiega una nota dell'Ateneo -, rappresenta una testimonianza rara di trasporto a lungo raggio di materiale laterizio da costruzione in un periodo collocabile provvisoriamente intorno nel II o I secolo a.C".

La scoperta risale ai primi di agosto quando Elisa Costa, assegnista di ricerca al Dipartimento, si è imbarcata sul catamarano Daedalus, dell'ingegnere Guido Gay della Fondazione Azionemare, nell'ambito dei progetti "Le rotte del marmo antico" e "Fotogrammetria digitale in archeologia subacquea" del professor Carlo Beltrame. Il rilievo è stato realizzato con l'impiego del Rov abissale Multipluto, il quale, attraverso una navigazione comandata da remoto, ha documentato il relitto con strisciate parallele e sovrapposte in modo da rappresentare i particolari del carico, composto sia da grandi blocchi di marmo che da alcune anfore Dressel 2-4 del I secolo d.C.

Le anfore, sbarcate a Capraia per le operazioni di dissalazione e conservazione da parte della restauratrice Nawal Menad, sono state misurate e documentate anch'esse con la tecnica fotogrammetrica. 

(video in pagina www.unive.it)

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