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Sabato, 27 Aprile 2024

Violenza sulle donne | Livorno fa rumore, in piazza Grande oltre duemila persone: "Siamo il grido di chi non ha più voce". FOTO e VIDEO

Partecipazione sentita di donne, uomini, bambine e bambini alla fiaccolata per dire basta ai femminicidi e alla violenza di genere. Salvetti: "Orgoglioso della mia città". Camici: "Non si è fatto ancora abbastanza"

Livorno fa rumore contro la violenza sulle donne: le immagini

Gli occhi lucidi quando Chiara dà lettura dei nomi delle 106 vittime di femminicidi da inizio anno. La voce della vicesindaco Libera Camici che trema dall'emozione e si libera soltanto quando urla "per Giulia e per tutte facciamo rumore". La piazza che risponde con le fiaccole alte e, infine, il grido delle bambine e dei bambini: "Siamo il grido di chi non ha più voce". Livorno risponde presente alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, partecipando sentitamente alla fiaccolata in piazza Grande dove, nel ricordo di chi è stata brutalmente assassinata e con la convinzione della necessità di azioni significative per contrastare il tragico fenomeno della violenza di genere, arrivano in duemila.

Ci sono tantissime donne ma anche tantissimi uomini, ci sono le giovani e i ragazzi, ci sono le bambine e i bambini, e ci sono le istituzioni al fianco delle associazioni. "Per me è un orgoglio essere il sindaco di questa città - dice Salvetti -. Livorno in più occasioni ha dimostrato di regalare il coinvolgimento, una comunità di intenti, una condivisione di sensazioni. Finché si vive in una città come questa l'orgoglio non ha confini. Voglio aggiungere una cosa: la morte di Giulia Cecchettin è un'occasione che dobbiamo cogliere. Nonostante la drammacità e l'efferatezza del femminicidio ha la forza di coinvolgere i più piccoli, i bambini, le ragazzine, le adolescenti e le donne e questa forza va incanalate verso qualcosa di positivo per il futuro".

E il futuro che intende il sindaco è quello che non può prescindere da un cambiamento di paradigma, a partire dalla sensibilizzazione ed educazione sul tema fin da piccoli. "Una rivoluzione culturale - aggiunge la vicesindaco Libero Camici -, è necessario che ci sia quel cambio culturale che poi è la leva fondamentale per contrastare la violenza maschile contro le donne. Per fare questo non è più rinviabile una legge che introduca in maniera obbligatoria dei programmi all'interno delle scuole, perché da qui dobbiamo partire facendo prevenzione".

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, moto e polizia in piazza Grande

"La repressione - ha aggiunto -, si è visto, serve a ben poco. Serve cambiare la mentalità, quella che ancora oggi fa dire a un giovanissimo, come il coordinatore livornese dei salviniani, che il femminismo deve bruciare, che i femminicidi non sono figli del patriarcato ma dell'emancipazione femminile. Ecco, questa è la cultura che anche quest'anno ha portato all'uccisione di 106 donne, spezzandone la vita e i sogni".

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