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Spartaco Sani premiato con la Canaviglia: "Riconoscimento per tutti quelli che hanno lottato durante la pandemia Covid"

La cerimonia in Comune. Il sindaco: "Aveva una visione reale di quanto stava accadendo intorno a noi. Ci ha dato quelle certezze che stavamo perdendo"

"Questo riconoscimento lo condivido con tutti quelli che hanno lavorato con me durante quei giorni interminabili della pandemia Covid". Così il primario di Malattie Infettive, Spartaco Sani, durante la consegna della Canaviglia, una delle più importanti onorificenze della città di Livorno, avvenuta oggi, lunedì 20 marzo, in Comune. "Sani ci ha aiutato a sorreggere la città nei momenti più difficili - le parole del sindaco Salvetti -, dove tutti noi avevamo perso le nostre certezze. Avevamo bisogno di aggrapparci a qualcosa di concreto e il dottore aveva una visione vera di quello che stava accadendo. Quando con la giunta abbiamo ragionato sulla persona a cui doveva andare la Canaviglia, tutti siamo stati concordi sul suo nome". 

La pergamena per Spartaco Sani

Canaviglia a Spartaco Sani, le motivazioni

Ecco quanto scritto sulla pergamena consegnata al primario: "Per l'impegno medico e civile profuso durante la pandemia Covid. Ha operato in prima linea con competenza e generosità per assistere e curare le persone ammalate e per diffondere nella cittadinanza la conoscenza scientifica del Covid 19 e la consapevolezza dei rischi legati alla sua diffusione". 

canaviglia spartaco sani 2-2

"Malattie infettive è un reparto valido e apprezzato"

Sani, nel ricevere il riconoscimento, elogia il lavoro che tutto l'ospedale ha fatto in quei mesi terribili: "Tutti noi eravamo preoccupati per quello che stava accadendo, ma nessuno si è mai tirato indietro e ha continuato a dare il proprio contributo. Abbiamo affrontato tante emergenze e continueremo a farlo anche in futuro perché le malattie sono in continua evoluzione, ma se siamo arrivati a essere un punto di riferimento è solamente grazie al lavoro svolto in tutti questi anni". 

"Quando entrai per la prima volta nel reparto - continua Sani - era il 1988 e il dottor Niccolai mi fece da Cicerone spiegandomi quello che poi in futuro avrei dovuto fare. Già all'epoca la struttura era conosciuta e apprezzata e continua tuttora a esserlo anche sotto la mia direzione. Ora ho 65 anni e mi sto avviando verso la fine della mia attività, ma prima di andare in pensione mi sono posto l'obiettivo di creare le condizioni per lasciare a chi mi sostituirà un reparto vivo e valido". 

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