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Sabato, 27 Aprile 2024
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Reazione a Catena, il trionfo dei 'Dai e Dai': "Emozione speciale, l'amore della gente la nostra vittoria più bella"

Il trio livornese, formato da Marco Voir, Simone Costagliola e Simone "Mario" Mariottini, si è aggiudicato la finale del torneo dei campioni superando 'Le tre e lode': "Un'esperienza incredibile, ci hanno voluto bene anche i pisani"

Un cammino trionfale, che li ha visti prima partecipare per ben 28 puntate consecutive al programma siglando un record assoluto e poi portarsi a casa l'ambita coppa dei campioni. I "Dai e Dai", trio formato dai livornesi Marco Voir, Simone Costagliola e Simone "Mario" Mariottini, sono stati i protagonisti assoluti dell'ultima edizione di Reazione a Catena incidendo il loro nome nell'albo d'oro del programma Rai grazie alla vittoria nella finalissima contro "Le tre e lode", già sconfitte nella puntata dello scorso 1 agosto. Un successo meritatissimo, forse addirittura prevedibile data la straordinaria intesa vincente mostrata dai tre nel corso della trasmissione condotta da Marco Liorni. "Ma la nostra vittoria più grande è stata conquistare l'affetto del pubblico", confida Simone Costagliola a LivornoToday.

Ciao, Simone. Tu, Marco e "Mario" siete i campionissimi di Reazione a Catena: che effetto vi fa?
"È una bella soddisfazione, resa ancor più grande se si considera la lunghezza dell'edizione di quest'anno ed il conseguente alto numero di squadre di valore. Essere i campioni dell'edizione più lunga del programma è qualcosa di speciale: diciamo che ci ripaga dei tanti allenamenti che abbiamo fatto in questi mesi".

Peccato per l'ultima parola: c'è rammarico per non essere riusciti a portarvi a casa quello che era un montepremi particolarmente alto (173.250 euro, dimezzato a 86.250 in seguito all'acquisto del terzo elemento, ndr)?
"Sarei bugiardo a dirti di no, purtroppo la verità è soltanto una: la parola non ci è venuta. Non è neanche da dire che eravamo indecisi: semplicemente con il primo elemento non si è accesa la lampadina e con l'acquisto del terzo le cose non sono cambiate. Ovviamente è impossibile dire che non ci sia rammarico, soprattutto considerata l'ingente somma, ma la coppa dei campioni ed avere il nostro nome sull'albo d'oro ci ripaga alla grande. L'imperfezione, in ogni caso, ha caratterizzato tutta la nostra partecipazione: non siamo mai stati perfetti o una macchina da guerra e forse proprio questo ha fatto sì che siamo stati così amati dal pubblico".

Già, dal pubblico siete stati amatissimi, non solo dai livornesi, ma da tutta Italia.
"Anche dai pisani (ride, ndr). Non sai in quanti ci hanno scritto 'sono pisano, ma tifo per voi'. L'affetto che ci ha circondato è stato unico, oserei dire allucinante. Possiamo avere il rammarico di non essere riusciti a portarci a casa chissà quale cifra, ma l'affetto che ci ha letteralmente sommerso ci ripaga alla grande di tutto. Forse il pubblico a casa ha percepito quanto ci siamo spesi durante le puntate: siamo sempre andati in studio consapevoli di godere di un privilegio soltanto nell'essere là. Certamente essere rimasti in gara così a lungo ci ha aiutato ad entrare nel cuore della gente, ma spero che abbia contribuito anche l'aver messo tutti noi stessi: mi auguro che la nostra parte emotiva si sia sentita. E l'affetto delle persone è stata senza dubbio la cosa più bella della nostra esperienza".

Un'esperienza che per voi, ironia della sorte, è iniziata e finita contro la stessa squadra avversaria, "Le tre e lode".
"Loro sono delle aliene. Nell'intesa vincente, malgrado facciano numeri altissimi, non erano forse le più forti, ma erano la squadra più temibile di tutte in quanto devastanti in tutti i giochi. Fra l'altro sono partite a razzo nella finale, poi noi con qualche guizzo siamo riusciti a recuperare, ma è stata una puntata tutta sul filo dell'equilibrio. Per terminare la nostra esperienza non poteva esserci finale migliore, sembrava quasi un cerchio che si dovesse chiudere: a distanza esattamente di quattro mesi, dalla puntata del nostro esordio il 1 agosto, ci siamo ritrovati ad affrontare le stesse avversarie dalla stessa postazione, quella degli sfidanti. È stato un flashback. Il poter prendere parte al torneo finale, poi, ci ha permesso di conoscere meglio le altre squadre campioni, confrontandoci con loro su tutte le ansie ed i bei momenti vissuti. E quando siamo andati a giocare c'era sì voglia di vincere, ma soprattutto di divertirsi".

Qual è stata l'ultima cosa che vi ha detto Marco Liorni?
"Ci ha ringraziato. Ci ha detto che, rivedendo le puntate, ha visto quanto ci siamo spesi nel gioco mettendo ciascuno di noi il massimo, sotto ogni aspetto. Questo, ci ha confidato, ha permesso alle puntate di essere piacevoli. A noi ha fatto estremamente piacere condividere quella che, almeno per ora, è stata la sua ultima puntata alla conduzione del programma: malgrado con la sua professionalità sia riuscito a non farlo trasparire, in studio c'era molta commozione. Lui era emozionatissimo nel salutare le persone con cui ha condiviso per tutto questo tempo il lavoro quotidiano".

E adesso i "Dai e Dai" cosa faranno? Avete in mente qualcos'altro da fare tutti e tre insieme?
"Io, per il carattere che ho, farei anche Ballando con le stelle (sorride, ndr). Sono felice di essere riuscito a trascinare anche Marco e Mario, che caratterialmente sono in antitesi a questo tipo di contesti. Da parte mia ho già iniziato a proporre di iscriverci a qualche altro gioco: se c'è infatti una cosa che questa esperienza ci ha insegnato, è che insieme possiamo fare tutto".

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