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Toscana zona rossa | Centri estetici chiusi, i titolari: "Discriminati e penalizzati, da noi sempre rispettate le norme di sicurezza"

Considerati servizi non essenziali, al contrario dei parrucchieri che, invece, potranno proseguire la propria attività. "Ci stavamo riprendendo adesso, speriamo almeno di salvare il Natale"

A partire dalla mezzanotte di oggi, domenica 15 novembre, la Toscana sarà zona rossa e, tra le tante restrizioni, c'è anche la chiusura dei centri estetici non considerati - come invece altre attività simili - servizi essenziali. Una discriminazione che non va giù alle estetiste, che da oggi dovanno fare i conti con le inevitabili perdite. "Ci stavamo riprendendo adesso dal primo lockdown - raccontano in coro - sarà un duro colpo. Abbiamo sempre lavorato in piena sicurezza, anche prima dell'emergenza Covid: centri estetici sono posti sicuri"

Valentina Chiappara (Centro estetico La Perla): "Distinzione non equa, costretti a fare i conti con le perdite"

"Non possiamo farci niente, accetto ovviamente questa decisione ma non posso dire di essere d'accordo - racconta Valentina Chiappara, titolare del centro estetico La Perla di corso Amedeo -. Non è equa la distinzione che è stata fatta tra i centri estetici e altri servizi simili che invece potranno continuare a stare aperti e lavorare. Indubbiamente ci saranno delle perdite che, al momento, non sono in grado di calcolare. Spero vivamente che dopo due settimane si possa ripartire, anche perché nei nostri centri le regole in fatto di sanificazione e protezione individuale le seguivamo in maniera scrupolosa anche prima dell'emergenza Covid".

Letizia Vitarelli (Girasole Estetica): "Chiusura ingiusta, lavoriamo in piena sicurezza"

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C'è malcontento anche al Girasole Estetica di via Mondolfi dove il telefono continua a squillare ininterrottamente in questo ultimo giorno di attività. "Stiamo cercando di accontentare tutte le clienti - racconta amareggiata Letizia Vitarelli -, non è giusto dover chiudere così quando altre attività sono state considerate essenziali. Noi, a parte il plexiglass, avevamo già tutti i sistemi di precauzione, lavoriamo in piena sicurezza e su appuntamento da sempre. Aspettiamo soltanto di capire quanto durerà questa chiusura, sperando di non ritrovarci come a marzo. Se stessimo fermi altri due mesi, le perdite sarebbero davvero insopportabili".

Stefania Di Bello (Glamour Sdb): "Duro colpo, speriamo di salvare il Natale"

"È stato un duro colpo, avevamo appena cominciato a risollevarci dopo la prima batosta della primavera - racconta Stefania Di Bello, titolare del centro estetico Glamour Sdb di via Francesco Redi -. La trovo una restrizione ingiusta, anche perché nel nostro settore seguivamo già tutte le precauzioni possibili in fatto di distanziamento, igienizzazione, lavoro su appuntamento". Le perdite economiche non sono al momento calcolabili: "Dipenderà dalla durata della chiusura - prosegue Di Bello -, speriamo di salvare almeno il Natale". 

Alessandra Panariello (Essenza della Bellezza): "Rammaricati, speriamo ci sia concessa almeno la vendita dei prodotti"

essenza della bellezza-2

"Ovviamente c'è rammarico - spiega Alessandra Panariello, titolare dell'Essenza della Bellezza in Borgo Cappuccini-, ma seguiremo quelle che sono le direttive. Se la scelta è stata questa, ovvero chiudere i centri estetici e lasciare invece aperte altre attività come i parrucchieri, credo che ci siano stati dei criteri dietro. Oggi è l'ultimo giorno in cui possiamo lavorare e di conseguenza abbiamo cercato di soddisfare il maggior numero di clienti possibili. Ora vediamo se ci sarà consentita quanto meno la vendita quotidiana dei prodotti, visto che ci stiamo avvicinando ad un periodo particolarmente importante".

Sabrina Gioli (Estetica L'Unghissima): "Noi discriminati, adesso non abbiamo neanche più voglia di fare battaglie"

"Abbiamo sempre lavorato in sicurezza - racconta Sabrina Gioli dell'Estetica L'Unghissima di via Garibaldi -, da noi non è mai partito alcun focolaio e non abbiamo avuto mai problemi. Forse l'associazione dei parrucchieri ha lavorato meglio della nostra, non so che dire. Ci sentiamo discriminati, abbiamo fatto sacrifici in questi mesi e abbiamo investito tanto per adeguarci alle norme di sicurezza: adesso non ci fa neanche più voglia fare battaglie. Il nostro lavoro è stato reputato inutile, ma non è così: non si tratta solo di servizi di bellezza, ma anche di salute".

Francesca Massei (Fior di Loto): "Disparità di trattamento, veniamo eccessivamente penalizzati"

"Purtroppo è stata una cosa inaspettata, anche perché non pensavamo che la Toscana diventasse zona rossa visto il numero dei contagi in calo - afferma Francesca Massei del centro estetico Fior di Loto di viale Italia-. La decisione presa mi sembra comunque assurda, noi diamo un servizio che non è solamente estetico, ma anche curativo: penso soprattutto alle persone anziane che vengono da noi per alleviare alcuni dolori. Inoltre vengono così meno quelle 'coccole'  e quelle attenzioni che aiutavano le persone a distogliere in quella mezz'ora che erano da noi il pensiero su tutte le problematiche che stiamo vivendo".

"Penso non abbia senso aver chiuso noi e non i parrucchieri, che hanno un contatto più ravvicinato con i clienti - continua -. Nulla contro di loro ovviamente, tutti dobbiamo lavorare, ma non capisco questa disparità di trattamento. Ci sentiamo eccessivamente penalizzati, anche perché abbiamo sempre lavorato in condizioni di sicurezza già prima del Covid. Ora stavamo utilizzando visiere e mascherine, gli ingressi erano contingentati e le disinfezioni continue". 

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