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Cronaca

È morto Aldo Bagnoli, Livorno piange l'attore teatrale maestro del Vernacolo: "Un gigante"

Si è spento a 87 anni il gigante delle commedie teatrali livornesi. Lutto in città per la perdita dell'interprete più amato dal pubblico

Una voce profonda, inconfondibile. Un'eleganza unica, tanto nelle movenze quanto nei modi di fare. Un commediante ineguagliabile sia che sul palco salisse in giacca e camicia o che vestisse i panni e le gonnelle delle popolane livornesi. Un maestro e maschera del Vernacolo che, da questa mattina, si ritrova senza il suo interprete più prestigioso, il più amato dal pubblico. Aldo Bagnoli è morto a 87 anni all'alba di questa domenica 10 marzo, circondato dall'affetto dei suoi cari, dopo una lunga malattia che lo aveva costretto ad allontanarsi dalle scene. La notizia, presto circolata, affligge una città intera che si stringe attorno alla famiglia di Aldo, agli amici e a tutti coloro che gli volevano un gran bene, stimandolo quale persona prima ancora che attore. Tantissimi - davvero innumerevoli - i ricordi lasciati in omaggio al "gigante".

Cresciuto a teatro con la prosa, Bagnoli indossa presto i panni del Vernacolo diventandone un elemento imprescindibile sulle scene insieme a Tina Andrei, Marcello Marziali, Fulvio Pacitto, Sandro Andreini e moltissimi altri ancora. Di una gentilezza rara e una modestia imbarazzante se commisurata al talento, sul palco si cala indistintamente nei ruoli maschili come in quelli femminili, risultando sempre il più apprezzato dal pubblico che, talvolta, riempie le sale soltanto per il suo nome. Memorabili le interpretazioni nelle commedie di Beppe Orlandi, di Pancaccini o in O porto di Livorno traditore di Fontanelli. Magnifico cantore e artista della barzelletta e degli stornelli, Bagnoli non si negava neppure al di fuori della scena, intrattenendo spesso il pubblico quando a una cena gli si chiedeva di "farci fare due risate", 

"Era un caratterista di razza che lasciava il segno e sul palco fu un gigante sopratutto negli anni 70 80, interpretando personaggi chiave del teatro classico e del teatro sperimentale - ricorda Simonetta Del Cittadino -. Memorabili il suo messer  Nicia nella Mandragola,Argante del Malato immaginario,il Cenciaiolo nella Pazza di Chaillot e tantissimi altri". "Aldo non è stato solo il mio più stretto collaboratore in 40 anni di teatro - scrive Giuseppe Pancaccini -, non è stato per vent'anni la mi' moglie sulle scene, ma è stato un amico, un fratello, la spalla che ha condiviso tutto, il successo, i sacrifici, le difficoltà di una vita di spettacoli. Il teatro livornese perde un grande personaggio, un attore bravissimo. Un artistone". 

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