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Cronaca Ospedale

Sanità, la denuncia di Usb: "Ragazza incinta allontanata dal consultorio perché senza residenza"

La replica dell'azienda: "Da sempre il servizio è a disposizione di tutti, eventuali accessi negati sono frutto di fraintendimenti". Domani la protesta del sindacato davanti al Comune: "Inaccettabile, il Comune le conceda la residenza fittizia per accedere alle cure mediche"

Si è presentata al consultorio dell'ospedale di Livorno, lunedì scorso 7 febbraio, per l'assistenza di cui necessita una donna incinta ma, stando a quanto denunciato dal sindacato di base Usb, sarebbe stata respinta perché senza residenza. Un episodio che, nello specifico, per l'azienda sanitaria potrebbe semplicemente essere frutto di un fraintendimento ma che, al di là di tutto, secondo il sindacato nasconde una vera e propria emergenza sociale. Quella di intere famiglie che, vivendo in cosiddetti "alloggi impropri", non possono accedere a servizi essenziali tra cui, appunto, l'assistenza medica.

"Quella di Houda - spiega Giovanni Ceraolo di Usb - è una situazione simile a tante famiglie alle quali non viene concessa neppure una residenza fittizia. Persone che vivono a Livorno da anni, che lavorano, integrate, con i figli che frequentano le nostre scuole ma che non possono curarsi né garantire la salute dei propri piccoli. Non diciamo di dare a tutti indistintamente la residenza, ma in casi come questo, e ce ne sono molti, decisamente sì".

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Dal 2016, d'altronde, Houda vive a Livorno insieme al compagno e ai figli, il più piccolo di otto anni, negli ex uffici Atl di via Meyer da tempo occupati. Una situazione di disagio per la quale non si è mai lamentata se non per la salute dei suoi figli che, senza residenza, non possono appunto avere un medico. Preoccupazioni di una madre raccolte da LivornoToday appena quattro mesi fa, in concomitanza degli eventi organizzati negli spazi dell'ex deposito Atl proprio a fianco dei locali diventati alloggi. "Posso stare senza mangiare, vivere in queste condizioni, ma vorrei che almeno i miei figli crescessero in salute - ci aveva confessato allora -. E invece, senza residenza, non è possibile avere un medico. Da due anni non riesco neppure a fare i vaccini al più piccolo dei miei bambini".

"Domani alle 12 saremo di fronte al Comune per un presidio e una conferenza stampa - la chiosa di Usb sulla vicenda -. Non è accettabile che nella nostra città succedano cose del genere. Amministazaione e prefettura devono intervenire affinché a tutti siano garantiti i diritti minimi sanciti dalla Costituzione". 

L'Asl: "Eventuali accessi negati sono frutto di fraintendimenti"

In merito all'episodio denunciato, l'azienda sanitaria precisa la qualità del servizio offerto, spiegando poi come eventuali accessi negati siano soltanto frutto di fraintendimenti. "I servizi consultoriali di Livorno accolgono ogni anno circa 30mila donne per problematiche di diverso tipo seguendo percorsi a loro specificatamente dedicati - si legge in una nota dell'Asl -. Tra i grandi meriti del consultorio c'è sicuramente quello di avere da subito creato un clima di apertura che ha fatto sentire accolte generazioni di donne e in generale di utenti. I servizi, quasi tutti gratuiti, sono per la maggior parte svolti ad accesso diretto, quindi senza necessità di richiesta del medico curante, assicurando sempre una prima accoglienza. I consultori rappresentano una delle rappresentazioni più conosciute e apprezzate della sanità territoriale".

"All'interno delle strutture - spiega ancora l'azienda sanitaria - lavorano gruppi collaudati, formati da equipe multi professionali con ostetriche, ginecologi, assistenti sociali e psicologi che operano in stretta collaborazione con gli enti locali e in rete con le altre strutture territoriali e ospedaliere. Il Consultorio è presente, come servizio di ascolto e aiuto e di tutela della salute, per donne, giovani, famiglie, con particolare attenzione ai soggetti più fragili".

"Da sempre il consultorio è sinonimo di servizio a disposizione di tutti - conclude la nota -, un servizio che, pur nel pieno rispetto di quanto previsto dalle normative, non può fermarsi in base a limitazioni di carattere formale. Qualsiasi accesso negato non può che essere frutto di un fraintendimento e per questo invitiamo chiunque abbia riscontrato difficoltà nell'accesso al servizio a rivolgersi alla mail accoglienzaconscentro.li@uslnordovest.toscana.it indicando la modalità per essere contattati e poter così usufruire di tutte le attività offerte.

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