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Cronaca

Emergenza caldo, Usb diffida Rea: "Operatori della raccolta rifiuti a rischio stress termico, lavorano su mezzi senza aria condizionata"

Secondo quanto spiegato dal settore Igiene Ambientale dell'organizzazione l'azienda di Rosignano ha 48 ore di tempo per adottare decisioni e ridurre il rischio di stress termico

Due giorni di tempo. È quanto 'concesso' dal sindacato Usb settore Igiene Ambientale all'azienda Rea di Rosignano per attuare "interventi urgenti e risolutivi - spiegano - affinché il rischio di stress termico per i lavoratori sia ridotto al minimo". Altrimenti "valuteremo denunce specifiche agli organi competenti". Secondo il sindacato infatti per chi lavora all'aperto, come gli operatori che svolgono il servizio di raccolta dei rifiuti, "il rischio di stress termico risulta molto elevato". E aggiungono che "gli interventi decisi dalla dirigenza sono assolutamente insufficienti".

"Decine di operatori - incalzano - si trovano a svolgere le proprie mansioni, in strada, con mezzi che non sono dotati di aria condizionata. Oppure con altri in cui gli impianti risultano non funzionanti. Inoltre le modifiche all'orario di lavoro non hanno prodotto i risultati sperati e non può bastare distribuire qualche cappellino, occhiali o sali minerali per evitare che i lavoratori possano subire conseguenze, anche gravi, a causa dell'esposizione alle alte temperature. Anche per chi si trova ad operare nei centri di raccolta - sottolineano - la situazione risulta critica".

Riduzione orario di lavoro e sorveglianza per i 'fragili', la richieste all'azienda 

Quattro gli interventi che il sindacato ha chiesto a Rea per individuare una soluzione quanto prima. "Dall'elaborazione immediata di una procedura di sicurezza che preveda il divieto di circolazione dei veicoli senza impianto di climatizzazione o con l'impianto di climatizzazione non funzionante (o mal funzionante) all'elaborazione immediata di una procedura di sicurezza che preveda una manutenzione adeguata  e la pulizia  frequente dei filtri degli impianti di climatizzazione". 

Ma anche "l'organizzazione del lavoro, dalle modifiche dell'orario, senza compromettere la garanzia del servizio pubblico di raccolta rifiuti, per permettere l'attività in orari meno caldi all'introduzione di pause aggiuntive per il recupero psicofisico-fisico, alla sorveglianza sanitaria ed individuazione dei lavoratori considerabili come 'fragili' rispetto al rischio da stress termico". 

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