Dopo la tremenda pioggia un vento fortissimo. In grado di sradicare e abbattere alberi, di buttar giù la statua dello Scoglio della Regina, di creare moltissimi disagi in varie parti della città. Quanto sta accadendo in queste ore a Livorno è sotto la stretta osservazione del sindaco Luca Salvetti, della protezione civile e di tutta la macchina comunale impegnata da ore per garantire la sicurezza dei cittadini. Tanto è che a palazzo civico alle 10 di oggi venerdì 3 novembre si è riunita l'unità di crisi per fare un primo bilancio della situazione.

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"È stata una lunga notte e una altrettanto lunga mattinata - ha detto il sindaco Luca Salvetti -, ieri sera la pioggia incredibile, oggi il vento. In un'ora e mezzo sono caduti 160 millimetri di acqua, quasi ai livelli del 2017 anche come tipologia di fenomeno. Ovvero questa cella temporalesca che partiva dal mare e arrivava come una sorta di corridoio fino alle colline, alla Valle Benedetta, al Gabbro, a Castellaccio e a Montenero. Si 'ricaricava' in mare e scaricava, nella zona dove partono il rio Maggiore e il rio Ardenza, che si sono gonfiati e sono andati in difficoltà. Devo però dire - ha aggiunto - che gli interventi fatti hanno consentito una risposta più resiliente rispetto a questo fenomeno atmosferico. La zona dietro lo stadio aveva una portata tre volte tanto rispetto al rio anche quando era tombato, e le casse di espansione soprattutto a Magrignano hanno lavorato in maniera giusta. Due i punti che non mi convincono - ha precisato -, ovvero allo Stillo e nella zona del ponte delle Cinque Querce. I rii qui sono esondati e hanno creato paura e preoccupazione. A Salviano invece i ponti hanno funzionato, quelle due zone invece vanno riprese in considerazione e lo chiederemo alla Regione e al Genio Civile". 

"Ora c'è il vento - ha quindi evidenziato il sindaco -, talmente forte che ha sradicato la statua allo Scoglio della Regina. Alla protezione civile e alle associazioni di volontariato va un grazie incredibile, ho visto un quadro di attivazione puntuale dove ognuno sapeva cosa fare e dove andare. Il modo giusto di rispondere per quanto è possibile all'uomo, a fenomeni atmosferici che si stanno trasformando e stanno trasformando la nostra vita. Non possiamo più pensare come facevamo qualche anno fa - ha aggiunto -, dobbiamo cambiare mentalità mettendo la sicurezza delle persone al primo posto. Se poi leggo che ci sono tre morti e quattro dispersi in Toscana mi rendo conto che tutte le polemiche per esempio su scuole aperte o chiuse perdono di forza. Sono onorato di avere delle persone così preparate intorno, ieri alla protezione civile c'era mezza giunta, gran parte dei dirigenti e tutta la struttura della protezione civile. Con centinaia di volontari attiviati in giro per la città".