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Cronaca Stagno

Stagno, Livorno e Collesalvetti unite nella protesta contro la realizzazione del gassificatore: "Basta velEni"

Comitati, forze politiche e cittadini comuni insieme per dire "no" all'idea della Regione di un impianto termovalorizzatore in area raffineria Eni

Cittadini comuni di Livorno e Collesalvetti, comitati ambientalisti e forze politiche di opposizione al governo della Regione si sono date appuntamento ieri 11 luglio davanti alla raffineria Eni di Stagno al grido di "No inceneritore" e "Basta velEni". I manifestanti hanno protestato contro l'idea della Regione di costruire un non meglio precisato impianto di trattamento rifiuti, ovvero un gassificatore assimilato a un vero e proprio inceneritore, all'interno dell'impianto Eni di Livorno. Niente a che vedere, insomma, con il progetto di bioraffineria inizialmente previsto dall'azienda. Ad alzare la voce sono stati i comitati Rifiuti Zero, Zero Waste Europe e Italy, Mamme No Inceneritore, Medicina Democratica, e poi Usb, Buongiorno Livorno, Potere al popolo, Fratelli d'Italia, Lega, Movimento 5 stelle, Sinistra Italiana, Partito Comunista, Sinistra Collesalvetti e molti altri ancora tra cui Rifondazione Comunista, Sinistra anticapitalista e la componente minoritaria della Cgil "Il Sindacato è un'altra cosa".

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Tutti uniti per contrastare le loro perplessità sulla realizzazione dell'impianto. "Per il futuro di questo territorio - il pensiero comune - vorremmo sentir parlare di conversione ecologica, di ricollocamento dei lavoratori nell'attività di bonifica e di recupero di un territorio vessato dall'inquinamento. Vorremmo che nel 2020, in mezzo a uno scenario di catastrofe ecologica in corso, nessuno fosse ancora sottoposto al ricatto salute-lavoro".

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Tra i molti interventi, quello di Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Europe: "Senza la gente non si decide niente, ci vuole la democrazia dal basso. Livorno non deve diventare la discarica di Firenze. La rivoluzione ecologica è l'unica cosa concreta che ci vuole di questi tempi, dal Covid non usciremo se non faremo pace con la natura. Questa parte di Livorno è una delle zone più vessate dal punto di vista sanitario, si muore più in questa zona rispetto al sud della città, ci sarà un motivo. Noi diciamo no perché questa zona va bonificata. Ci vuole un incontro immediato con la Regione per bonificare subito l'area, questo non è un territorio di serie b. E poi quale tipo di impianto vorrebbero costruire? Ancora non si capisce bene, ma sarebbe una roba normativamente assimilabile a un inceneritore".  

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