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Cronaca Piombino

Rigassificatore Piombino, Ferrari: "Giani voleva autorizzarlo dal primo giorno. Il memorandum? Lontano da esigenze del territorio"

Il sindaco di Piombino attacca il commissario dell'opera e presidente della Regione: "Faremo ricorso al Tar. Le richieste al governo sono una lista vuota di chi non conosce la città, un tentativo di lavarsi la coscienza"

La firma di Giani, nella mattina di ieri martedì 25 agosto, ha dato il via libera all'autorizzazione per realizzare l'opera. Ma la volontà del commissario di far arrivare la nave rigassificatore Golar Tundra nel porto di Piombino, per il sindaco Francesco Ferrari era evidente fin da subito. Ed è da qui che parte per ribadire la ferma opposizione del Comune - e del territorio - al progetto Snam proposto dal governo e sposato dalla Regione, con la conferma di voler "impugnare l'autorizzazione di fronte al Tar. Lo avevamo detto e lo faremo".

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"Il percorso amministrativo, così come impostato dal commissario straordinario Giani, è stato proiettato fin da subito a concedere l'autorizzazione - attacca Ferrari in un post Facebook -, non a valutare la fattibilità dell'opera. E non ha tenuto conto delle enormi criticità che il Comune di Piombino ha sollevato. Inoltre, lo ha addirittura voluto blindare attraverso l'intesa Stato-Regione, un atto prettamente politico. Il decreto che disciplina l'iter burocratico parla chiaro: il Governo propone l'opera e la Regione si fa garante del territorio chiedendo anche un parere alla Provincia e al Comune. Il parere del Comune è stato ovviamente negativo ma Eugenio Giani, questa volta in qualità di presidente della Regione, ha comunque firmato l'intesa".

Oltre a un procedimento che, sostiene il sindaco, "fa acqua da tutte le parti e pone le basi concrete sulle quali costruiremo il ricorso", Ferrari punta il dito anche contro il memorandum deliberato dalla Regione. "Poco importa - dice - se l'intesa e la relativa autorizzazione sono condizionate all'accettazione del memorandum; un documento che sembra più un tentativo di lavarsi la coscienza che uno strumento concreto per il rilancio del territorio. Quel documento è una lista di richieste vuota e lontana dalle reali esigenze di Piombino. Da quel documento emerge chiaramente quanto il commissario Giani sia poco aggiornato sulla storia della città e non conosca minimamente il territorio, il suo cambio di passo e le relative nuove esigenze. A onor del vero - conclude -, una cosa è evidente da tempo: se Giani conoscesse Piombino certamente non avrebbe scelto di essere il promotore di un rigassificatore nel suo porto".

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