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Cronaca Stagno

Stagno, il sindaco Antolini sulle case in via Suese: "Situazione complessa, serve una soluzione in tempi rapidi"

Il primo cittadino di Collesalvetti risponde alle proteste degli abitanti: "Capisco il loro disagio, ci stiamo muovendo per farli andare a stare negli appartamenti che hanno comprato"

"La situazione per quanto riguarda le nuove case in via Suese è complessa, ma la nostra intenzione è quella di risolverla in tempi rapidi. Non c'è più tempo per traccheggiare, i problemi vanno superati e si deve arrivare a una fase di sblocco definitiva". Così il sindaco di Collesalvetti, Adelio Antolini, commenta a LivornoToday quanto sta avvenendo a Stagno dove ci sono 32 famiglie in attesa di entrare in possesso di abitazioni regolarmente acquistate e nel mentre alcune di loro vivono in un complesso di via Aurelia assolutamente fatiscente, tra muffa e degrado

Sindaco, i cittadini stanno aspettando risposte sul complesso di via Suese. Cosa ci può dire a riguardo?
"Quelle case sono state realizzate per conto della cooperativa Edil 32 da una società edilizia. L'intervento però non è ancora concluso perché il direttore dei lavori non ha fatto il passaggio finale per quanto riguarda l'abitabilità e su questo al momento c'è una pratica di verifica in corso. La situazione è complessa perché si tratta di un rapporto diretto di tipo privato tra la Cooperativa Edil 32 e la società che sta finendo i lavori. Quest'ultima e il direttore sono stati scelti con evidenza pubblica di cui il Comune è stato responsabile del procedimento". 

Il ruolo del Comune in questa storia qual è?
"Abbiamo seguito l'evidenza pubblica dell'assegnazione dei lavori e il loro procedimento. Da parte nostra possiamo capire se durante il cantiere ci sono state irregolarità o se la questione si chiude perché la cooperativa, la società edilizia e il direttore dei lavori trovano una squadra. Gli edifici sono pronti, visto che sono catastalmente assegnati ma purtroppo non sono ancora usufruibili da parte dei proprietari. Sappiamo anche alcuni di loro, circa la metà, abitano ancora negli edifici in via Aurelia che sono vecchi ma che hanno ancora l'abitabilità". 

Stagno, muffa e degrado nelle case in via Aurelia

Lei è mai stato in quegli appartamenti in via Aurelia? Perché le famiglie che ci abitano vivono in condizioni di grande degrado. 
"La situazione è pesante e i proprietari possono fare una segnalazione agli organi competenti che tuttavia non possiamo essere noi. Io confermo la nostra determinazione per uscire da questa fase di stallo". 

Tornando al complesso di via Seuse, ci può dire a chi appartiene? Perché le famiglie di via Aurelia ci hanno detto che fu Eni a ordinarne la costruzione. 
"È di Edil 32 che ha fatto realizzare questo immobile. Eni, nel corso dei lustri, può aver dato un contributo, ma la proprietà è della cooperativa. In questo momento c'è un cantiere che è sotto responsabilità della ditta che ha fatto i lavori". 

È vero che l'abitabilità non viene data per problemi legati all'acustica? 
"So che al momento ci sono problemi legati all'insonorizzazione degli appartamenti". 

Le famiglie ci hanno detto che il direttore dei lavori avrebbe fatto una prova con nuovi pannelli fonoassorbenti in una casa e poi se il risultato fosse stato soddisfacente avrebbe proseguito i lavori anche negli altri appartamenti con un contributo delle famiglie stesse. 
"Questo aspetto non è di nostra competenza e quindi preferisco non entrare nel merito della questione. Tra l'altro non so neanche se questa operazione sarebbe tecnicamente possibile. Sbloccare questo stallo rientra nelle valutazioni che stiamo facendo". 

I lavori sarebbero dovuti finire nel 2020, siamo a febbraio 2023 e ancora non si vede la luce. Che tempi si prospettano?
"Ho chiesto un incontro per la settimana prossima con la presidenza della cooperativa e i nostri responsabili comunali per la parte di loro competenza che è quella di supervisione dell'affidamento degli incarichi. Bisogna arrivare in maniera veloce a una conclusione perché la situazione deve sbloccarsi in qualche maniera. 

Intanto però in alcune delle nuove case sono avvenuti i primi sfondamenti. 
"Se così fosse si tratta di persone che sono entrati in un cantiere privato senza autorizzazione". 

Cosa si sente di dire alle famiglie che ancora non sono entrati negli appartamenti che hanno regolarmente acquistato?
"Purtroppo non è una questione semplice perché si tratta di un rapporto tra privati supervisionato dal pubblico e implica che ognuno ha ruoli ben precisi. Quello che mi sento di dire è che occorre arrivare a una soluzione in tempi rapidi e che noi stiamo seguendo il tutto in ogni suo aspetto". 

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