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Cronaca

Vaccini Covid in ritardo, protestano i sindaci della Val di Cecina: "Ora basta, lo Stato inizi a produrli"

Slitta l'apertura del centro vaccinale di Cecina, la protesta è istituzionale: "Il portale della Regione non funziona, anziani e fragili costretti ad andare a Livorno. Così è inaccettabile"

Odissea prenotazioni, anziani e fragili, qualora ci fossero dosi disponibili, costretti ad andare a Livorno e un ritardo nell'arrivo delle dosi che ha costretto a rinviare ancora l'apertura del centro vaccinale anti Covid in via Pertini, a Cecina, fondamentale per soddisfare le esigenze dei cittadini dell'intera area della Bassa Val di Cecina. Per questo i sindaci del territorio hanno deciso di protestare apertamente non solo contro l'Azienda sanitaria e la Regione Toscana per un sistema di prenotazioni che ha creato più di un disservizio, ma anche contro lo Stato, al quale si chiede di iniziare a produrre i vaccini.

"Ora basta, ma per davvero!", la protesta inscenata questa mattina di martedì 6 aprile dal sindaco di Cecina Samuele Lippi insieme ai colleghi di Guardistallo, Bibbona, Montescudaio, Casal Marittimo, Castagneto Carducci e Riparbella davanti a una struttura rimasta ancora una volta chiusa.  

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La campagna, che avrebbe dovuto sostituire e implementare quella in corso al centro prelievi dell'ospedale di Cecina, infatti, sarebbe dovuta partire sabato scorso in via Pertini, ma il mancato arrivo dei vaccini ha prolungato ulteriormente a data da destinarsi l'avvio del centro. "E tanti cittadini della Bassa Val di Cecina - dicono i sindaci -, soprattutto anziani e persone fragili sono costrette a seguire procedure digitali complicate e non accessibili a tutti per prenotarsi e poi recarsi, spesso con i loro familiari, fino a Livorno per vaccinarsi. Una procedura che non possiamo più accettare".

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La critica e la sollecitazione più forte sono rivolte al governo, al responsabile della protezione civile e al commissario straordinario per l'emergenza Covid-19. "È veramente incattettabile - sostengono i sindaci - che 29 milioni di dosi di vaccini siano ferme ad Anagni. Occorre che lo Stato le requisisca e le metta subito a disposizione dei cittadini italiani. Non possiamo più perdere tempo contro il virus. Se i vaccini tardano ad arrivare, come sta succedendo sui nostri territori, che si inizino a produrre anche in Italia".

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