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Cronaca Bastia / Via Giordano Bruno, 8

Via Giordano Bruno, sale la tensione. I residenti: "L'incendio? Qualcuno ha visto chi è stato, non vorremmo fosse solo l'inizio"

Situazione esplosiva nel quartiere Fiorentina dove nella tarda serata di ieri, nel cortile in cui è precipitato Denny Magina, un camper e un auto sono andati a fuoco. Paura tra gli abitanti: "Qui rischiamo di saltare tutti per aria, non è possibile che non lo si capisca"

Esplosiva, la situazione in via Giordano Bruno, lo era già prime che andassero a fuoco un camper e un'auto nel cortile dei palazzi tra il civico 2 e 8. Dove, nella notte tra domenica e lunedì 22 agosto, in circostanze ancora da chiarireDenny Magina era precipitatao dal quarto piano di un'abitazione occupata morendo poi alcune ore dopo in ospedale. Adesso, dopo l'episodio incendiario di ieri sera martedì 23 agosto, la tensione e la paura nel cuore del quartiere Fiorentina sono salite a livelli mai raggiunti prima. Lo si avvertiva chiaramente tra i residenti che, poco prima della mezzanotte di ieri, sono usciti dalle proprie case riversandosi in strada in attesa dei vigili del fuoco. Un incendio - e a sostenerne la più che probabile correlazione sono proprio i residenti - appiccato a meno di 24 ore dalla denuncia anche a mezzo stampa degli abitanti stessi, che nella mattinata di ieri si erano detti "costretti a girare armati di coltelli e spray urticanti perché è pericoloso uscire". "Pronti - avevano aggiunto - a farci giustizia da soli in quella zona "abbandonata allo spaccio, alla prostituzione e al degrado".

Via Giordano Bruno tra spaccio e delinquenza, la rabbia dei residenti: "Costretti a girare armati, pronti a farci giustizia da soli"

Nel mirino erano finiti tutti quegli stranieri, tunisini, che "illegalmente abitano nel nostro quartiere". E il sospetto, o meglio la convinzione, dei residenti è che in qualche modo c'entrino qualcosa con il rogo nel cortile. "Qualcuno ha visto chi è stato e ha già testimoniato alla polizia - dicevano ieri sera i residenti -, ma abbiamo paura che serva a poco. Qui non si può più vivere, rischiamo di saltare tutti per aria con le bombole che ci sono in queste case. È incredibile che non ce se ne renda conto, speriamo non sia soltanto l'inizio". "Questo è un avvertimento, non è una coincidenza - hanno aggiunto -. Lo hanno fatto dopo che stamani (ieri, ndr) abbiamo denunciato la situazione alla stampa". Le indagini della polizia, intervenuta con tre volanti, dovranno chiarire quanto rapportato dai vigili del fuoco, ma intanto la preoccupazione di chi vive in quelle case popolari è enorme.

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A prevalere sono rabbia e sconforto: "Lo avete visto, non è più possibile vivere così - le parole di Noemi Macrì, una delle residenti del blocco -. È incredibile che non lo si capisca, che non si faccia qualcosa. Fino a venti minuti prima dell'incendio eravamo giù in cortile, a fare la veglia per quel povero ragazzo. Appena siamo rientrati nelle case hanno dato fuoco al camper e a una macchina. Davvero questa situazione è diventata insostenibile, lo vedere da voi". "C'è anche una bombola del gas lì accanto - ha aggiunto una signora -. Magari è vuota, ma le nostre case sono piene. Come si fa adesso a tornare a dormire, con la paura che succeda qualcos'altro? Io sono anziana, ma qui ci sono tante famiglie con i bambini piccoli".

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