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Livorno, crisi societaria senza fine. Il Cda si dimette: "Valutiamo la messa in liquidazione della società"

L'assemblea dei soci, in programma per il 23 giugno, non si è tenuta. Il 2 luglio il giorno decisivo per il futuro della società

Il futuro del Livorno appare sempre più nebuloso. L'assemblea che doveva tenersi oggi, mercoledì 23 giugno, è stata rimandata a causa della non totalità del dei soci e, in aggiunta, l'intero cda ha rassegnato le dimissioni. Adesso l'obiettivo si sposta su una data ben precisa: il 2 luglio. Quel giorno infatti è stata convocata una nuova assemblea dei soci e tra i vari ordini del giorno c'è, come riportato dalla società in un comunicato, anche la messa in liquidazione del Livorno. 

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Nella riunione che si sarebbe dovuta tenere oggi, i soci erano chiamati a decidere sia l'approvazione del bilancio che un eventuale aumento di capitale da 1,4 milioni. Chi avrebbe messo questa cifra si sarebbe preso l'intero pacchetto azionario. Niente di tutto questo però è stato possibile a causa di una "integrazione della documentazione a supporto del bilancio e della non totalità dei soci". Tutto rimandato al 2 luglio quindi, termine ultimo per salvare la società che si sta dirigendo verso un fallimento che molti tifosi stanno invocando come unica vera salvezza. Tra poco meno di 10 giorni quindi i soci saranno chiamati a deliberare sugli stessi argomenti di oggi e se non verrà trovato un accordo allora si aprirà la strada della messa in liquidazione. 

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