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Venerdì, 26 Aprile 2024

Usura ed estorsione, arrestati due livornesi di 36 anni: "Tassi d'interesse fino al 1000%"

L'indagine dei carabinieri del Nucleo Investigativo ha portato anche alla denuncia di un 39enne albanese

Undicimila euro da restituire in un anno per un prestito di 6mila necessario all'acquisto di un'auto. Sarebbe iniziato così, nel 2019, il calvario di una persona finita nelle mani di due strozzini livornesi di 36 anni che, alle successive richieste di ulteriori prestiti, avrebbero applicato tassi di interesse fino al 1000%. Un debito impossibile da saldare per la vittima che, non riuscendo a coprire le somme pretese, sarebbe stata minacciata e picchiata dai due estorsori. Da qui la denuncia ai carabinieri di Livorno che ha dato il via alle indagini del Nucleo Investigativo del Reparto Radiomobile chiuse con l'arresto in carcere, come richiesto dal gip del tribunale di Livorno, dei due presunti strozzini, indagati in concorso per i reati di usura ed estorsione, oltre a una denuncia sempre per usura di un albanese di 39 anni.

"Il provvedimento - fanno sapere dal comando provinciale dei carabinieri - è stato emesso a seguito degli approfondimenti che il Nucleo Investigativo sta svolgendo nell'ambito di un'altra indagine che nel mese scorso ha portato all'arresto, sempre in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, di tre persone accusate di vari reati nella gestione dei servizi di vigilanza e sicurezza presso diversi locali di intrattenimento di questa provincia".

Usura ed estorsione a Livorno, le indagini dei carabinieri

Tutto sarebbe appunto partito nei giorni scorsi, dopo la denuncia di un uomo che ha dichiarato di essere vittima di usura da circa tre anni, quando si rivolse ai due livornesi per un prestito di 6mila euro da restituire in un anno con gli interessi del 120% (11mila euro in totale). "Più recentemente - spiegano ancora i carabinieri - la vittima si sarebbe rivolto ai due destinatari del provvedimento cautelare per far fronte ad altri debiti personali. In particolare, avrebbe ricevuto nei primi mesi di quest'anno due prestiti (di 3mila e 5mila euro) pattuendo con i denunciati tassi usurai (per il primo l'800% e per il secondo il 350%), concordando poi, per un ulteriore prestito di 4mila euro, la restituzione della somma complessiva di 40mila euro, pari alla corresponsione di un tasso di interesse del 1000%".

Di quelle somme, tuttavia, l'uomo sarebbe stata in grado di ricoprire soltanto la parte dei capitali ricevuti, riferendo ai due presunti usurai di non essere più in grado di corrispondere gli illeciti interessi. È a quel punto che sarebbero iniziate le intimidazioni con percosse e pesanti minacce sempre più insistenti, tanto da convincere la vittima a rivolgersi ai carabinieri. "Avviati gli accertamenti per riscontrare le dichiarazioni ricevute e intrapreso un'azione costante di tutela della vittima, affinché fosse garantita la sua incolumità senza trascurare o disperdere alcun elemento utile alle indagini - concludono dal comando di viale Fabbricotti -, nel giro di pochi giorni è stato raccolto adeguato materiale probatorio a suffragio dell'asserita dinamica usuraia e della successiva estorsione e, su richiesta della Procura di Livorno, il gip del tribunale di Livorno ha emesso a carico di entrambi gli indagati l'ordinanza di custodia cautelare in carcere poi eseguita".

Nel corso dell'operazione, al termine della perquisizione, il personale del Nucleo Investigativo ha rinvenuto e sottoposto a sequestro un'ingente somma di denaro in banconote contanti, ammontante a diverse migliaia di euro, due carte di credito ed alcuni dispositivi informatici. I due arrestati sono stati trasferiti al carcere Le Sughere di Livorno.

(Immagini video carabinieri Livorno)

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