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"Mi manchi come un concerto", la foto scattata alla Rotonda diventa manifesto del tempo sospeso

Francesco Luongo, l'autore della fotografia alla scritta dello streetartist Gabriele Milani, racconta come è nato lo scatto diventato virale in poche ore. Centinaia le condivisioni nel mondo della musica italiana e non solo

Ci sono cose che non si vedono, finché non vengono fotografate. E quella scritta "Mi manchi come un concerto" era lì, alla Rotonda d'Ardenza, su un cartellone che avrebbe dovuto ospitare un manifesto e invece da mesi è vuoto. Lo streetartist Gabriele Milani ha scritto una manciata di parole e il fotografo Francesco Luongo le ha immortalate realizzando uno scatto in bianco e nero potente e bellissimo, diventato un manifesto di questo tempo sospeso. Un incontro artistico fortuito e fortunato che dato vita a un'opera d'arte diventata virale nel giro di poche ore, condivisa da Milano a Palermo, da Saturnino a Lodo Guenzi, da Saverio Tommasi agli Zen Circus, da Motta a Elisa, a Emma Marrone, fino alle pagine social dei più importanti locali di musica live.

Gabriele Milani: "Poche parole che raccontano un vuoto universale"

"Non credevo potesse arrivare così lontano - racconta Gabriele Milani, l'autore della scritta - ma è comprensibile perché quelle poche parole raccontano un vuoto che sentiamo tutti. La mancanza di un concerto, ma anche di un film al cinema, di uno spettacolo a teatro, è la mancanza stessa della condivisione di un'esperienza bella, intensa. Faccio il volontario e so bene quello che la pandemia sta portando anche a causa del distanziamento, viviamo tutti un vuoto dato dalla mancanza di normalità e la cosa peggiore è che non sappiamo quanto durerà". 

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Francesco Luongo: "Lo scatto è diventato virale in poche ore, ormai è fuori controllo"

Una scritta fatta, non a caso, su un cartellone che in tempi normali avrebbe ospitato un manifesto e che oggi, invece, raccoglie una dichiarazione d'amore senza precedenti. E non poteva che trovare spazio a Livorno, città con un background musicale unico in Italia. E a dare il giusto peso a un messaggio così forte non poteva che essere un fotografo che è anche un bravo musicista. "Ho cercato di fare la fotografia che avevo in testa - racconta Francesco Luongo, l'autore dello scatto - sapevo di quella scritta per averla vista sui social ma non sapevo che l'autore fosse Gabriele, l'ho scoperto dopo. Ho aspettato quel momento esatto, quella ragazza che andava via, il mare mosso, ho usato un'esposizione lunga a mano libera perché cercavo esattamente quella sensazione lì, volevo raccontare quell'inquietudine che in tanti hanno percepito".

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E adesso questa foto è patrimonio di tutti. "Ho perso il controllo delle condivisioni praticamente il giorno stesso in cui l'ho postata - continua Francesco Luongo -. La cosa che mi ha fatto molto piacere è stato vedere che in tanti, anche perfetti sconosciuti, hanno taggato il mio nome nelle condivisioni anonime, visto che in tanti hanno cancellato la mia firma e, addirittura, qualcuno se ne è appropriato. Potrei anche andare per vie legali, ma in realtà non mi interessa, sono contento di aver toccato il cuore di tante persone".

(foto Francesco Luongo)

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