Sciopero dipendenti, la risposta di Aamps: "Lavoratori assunti, no precari"
L'azienda di smaltimento rifiuti replica ai lavoratori che denunciano la precarietà dei nuovi contratti
In merito alle motivazioni addotte da alcune sigle sindacali di Aamps per lo stato di agitazione e lo sciopero di ieri, si precisa quanto segue.
L'assunzione con contratti a tempo determinato di 54 lavoratori (pari al 15% del personale, un valore fisiologico nel mercato del lavoro) risponde all'esigenza di integrare l'organico in funzione del fabbisogno in progress del servizio di raccolta "Porta a porta", ancora in fase iniziale, e di una gestione prudente degli investimenti, anche in vista degli effetti delle prossime leggi in materia pensionistica e lavoristica. Non si tratta di precari, bensì di lavoratori regolarmente contrattualizzati per 36 mesi con scadenze negli anni 2019, 2020 e 2021. Qualora l'azienda fosse nella necessità e nella possibilità di procedere ad assunzioni a tempo indeterminato, questi lavoratori saranno valutati e stabilizzati se meritevoli, senza pregiudiziale alcuna. Aamps ha sempre rispettato le procedure di legge in merito alle politiche di assunzione e di turnover, senza mai perdere di vista i vincoli che il regime di concordato le impone.
Quanto alla rigidità di alcune sigle nei confronti del lavoro straordinario, va precisato che il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), proprio a fronte delle trasformazioni dei servizi ambientali con l'adozione del "Porta a porta", ha previsto sia il lavoro festivo sia l'obbligo per i dipendenti a prestare fino ad un massimo di 150 ore annue di straordinario, al fine di evitare criticità igienico- sanitarie. Pretendere che un servizio come quello che svolgiamo quotidianamente possa fare a meno del ricorso alle ore di straordinario significa non conoscerne le modalità di svolgimento e gli impatti sulla città.
Aamps è un’azienda in continua trasformazione: la decisione di salvare l’azienda dal fallimento nel 2016, ricorrendo alla gestione in concordato, sta dando i suoi frutti in termini di copertura dei debiti accumulati negli anni, di sviluppo di un servizio moderno di gestione del ciclo integrato dei rifiuti e di garanzia di occupazione per tanti lavoratori per i quali, fino a tre anni, il rischio di perdita del posto di lavoro era più che concreto. Proprio per questo, continuiamo ad auspicare che le rappresentanze sindacali riconsiderino le loro scelte e vogliano approfondire questi temi con Aamps, nell'interesse dei lavoratori e della collettività che serviamo.