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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Villa Fabbricotti, la Lipu denuncia: "Costante degrado dell'area verde. E ora sono previsti nuovi tagli di alberi"

La lega italiana contro la gestione del parco: "Siepi potate, pini ridotti a pali della luce con un ciuffo di aghi. E continuano gli usi invasivi dell'area"

"Quale sarà il futuro di villa Fabbricotti che vive un costante degrado e impoverimento della vegetazione?" Questa la domanda che si sta ponendo la Lipu di Livorno in seguito ai "nuovi abbattimenti di alberi" previsti proprio in uno dei parchi più famosi della città. La Lega italiana protezione animali punta il dito contro la gestione del parco dove "un tempo c'era un ippocastano accanto e delle grandi querce sul lato via Albertelli. Negli anni Ottanta si studiavano i pettirossi del parco, c'erano anche dei boschetti rigogliosi".

La Lipu critica anche la decisione di non avvalersi più dell'aiuto del custode: "Si occupava della sorveglianza e della manutenzione, oggi invece si preferisce usare i soldi dei contribuenti per organizzare improbabili dibattiti per illudere la gente che la si sta coinvolgendo nelle scelte riguardanti le cose pubbliche".

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Taglio degli alberi in villa Fabbricotti, La Lipu: "Quale sarà il futuro del parco?"

L'associazione fa il punto dell'attuale situazione nel parco: "Le siepi perimetrali di alloro sono state ripetutamente potate, vari alberi capitozzati ed i pini ridotti a lunghi pali con un ciuffo di aghi in cima (tale indebolimento strutturale è il motivo per cui a volte ne crolla qualcuno). Soltanto pochi alberi sono stati rimpiazzati e spesso è solo grazie alle cure e all'impegno di cittadini volontari dei comitati e delle associazioni. Per non parlare degli usi impropri e invasivi del parco, quali i mercatini che hanno ulteriormente compattato il terreno attorno agli alberi, con quelli che dovrebbero essere dei prati trattati alla stregua di piazzali per container". 

"Adesso - continua la Lipu - abbiamo saputo che sono previsti nuovi abbattimenti di alberi, ad esempio lungo il filare dei platani. Quali possono esserne i motivi? Forse la cavitazione, che invero è un processo fisiologico normale che avviene con l'invecchiamento dell'albero, e non è necessariamente connesso con la sua pericolosità. Forse le potature sbagliate del passato, per le quali si possono attuare interventi correttivi, atti a ricondurre l'albero a una forma più naturale e armoniosa. Forse le radici affioranti, per cui esistono diverse tecniche moderne per risolverne i problemi, tutelando al contempo la presenza degli alberi. Forse la presunta pericolosità, perché si suppone che attorno all'albero ci siano dei “bersagli” rilevanti".

"Importanti aree verdi finirebbero per scomparire se i nuovi piani urbanistici venissero attuati"

"Quello che è certo è che il bilancio arboreo che ogni amministrazione comunale deve presentare a fine mandato - conclude la Lipu - sarà piuttosto scarno. Importanti aree verdi finirebbero per scomparire se i nuovi piani urbanistici venissero attuati, tra cui il Parterre-Parco Pertini e tutti gli ultimi lembi dei terreni aperti con vegetazione seminaturale come quelli alla Scopaia, al Podere Loghino, al Levante (dove c'è un filare di lecci e sughere secolari). Dai manifesti che stanno tappezzando la città si promettono 680mila metri quadrati di nuove aree verdi (più di 11 volte la superficie della Villa Fabbricotti). Ovviamente entro 300 metri dalle case, seguendo la regola 3-30-300 contenuta nello stesso Piano del verde. Resta solo un mistero: dove salteranno fuori questi terreni disponibili per realizzare nuovi parchi e giardini?"  

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