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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Le Sughere e Gorgona, è emergenza carceri: "Condizioni disumane e degradanti, si nomini subito un direttore"

La denuncia del garante dei detenuti, Marco Solimano, e della Camera penale di Livorno: "Strutture fatiscenti, sovraffollamento, ambienti insalubri. La situazione è disastrosa, le autorità competenti provvedano alla nomina di un direttore"

Una struttura fatiscente. Dove non si raggiungono neppure i parametri minimi per ritenere la vita carceraria "non disumana e degradante", con ambienti insalubri e sovraffollati e mancanza di spazi per le attività rieducative. Dove i lavori di ristrutturazione alla caserma dormitorio del personale penitenziario sono fermi da due anni "senza sapere perché", mentre quelli ai due padiglioni chiusi nel 2011 sono sì in fase di ultimazione, ma la riapertura degli edifici, in ampliamento e non in sostituzione dei vecchi, non farà altro che aggravare una situazione già disastrosa. Il tutto, ed è questa l'emergenza primaria alla quale dare una risposta immediata, in assenza ormai da un anno di un direttore di ruolo. Stiamo parlando del carcere Le Sughere di Livorno e da qui parte l'appello del garante dei detenuti, Marco Solimano, e della Camera penale di Livorno affinché si nomini subito un direttore per la casa circondariale di Livorno e Gorgona che vada a "colmare un vuoto istituzionale". "Perché una figura dirigenziale pro tempore come quella della dottoressa Maria Grazia Giampiccolo - spiega la presidente della Camera penale, Autora Matteucci -, nonostante gli ammirevoli tentativi, non può sopperire a quei bisogni che unicamente idee e valori di progettualità a lungo termine possono riuscire a soddisfare in sinergia con le aree trattamentali. Il direttore di un istituto penitenziario è come il sindaco di una città: pensate a un comune senza un sindaco e capirete l'importanza di un direttore in un carcere".

"Le condizioni di invivibilità de Le Sughere - aggiunge la referente dei detenuti della Camera penale, Guia Tani - sono state riscontrate anche dalla Magistratura di sorveglianza di Livorno che ha accertato violazioni dei parametri stabiliti dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. E nella nostra ultima visita, ad agosto scorso, abbiamo constatato l'assoluto degrado e la fatiscenza della struttura. Ad oggi, però, proprio per l'assenza di una figura dirigenziale è impossibile programma interventi urgenti per superare le già deprecabili condizioni ambientali in cui versa il penitenziario livornese". "Molti degli ambienti di detenzione sono gravemente fatiscenti e insalubri - spiega il garante dei detenuti, Marco Solimano -, inadeguati a consentire la piena attuazione di quella finalità rieducativa della pena cui si ispira la nostra Costituzione. È così da molti anni ed è assurdo per una struttura tutto sommato nuova, costruita appena nel 1985. A tutto questo, si aggiunge anche la mancanza di una chiara visione dello scenario futuro quando saranno consegnati i cosiddetti nuovi padiglioni".

L'ipotesi più probabile è che i due padiglioni servano all'ampliamento dell'istituto che potrebbe quindi passare a ospitare da 280 a 6-700 detenuti. "Diventerebbe un carcere di primo livello - dice Solimano - e invece non ci sono i requisiti. Ma soprattutto non se ne conosce l'utilizzo di questi oadiglioni: noi abbiamo già chiesto che i nuovi vadano a sostituire i vecchi e non ad ampliamento dell'istituto, ma anche per questo è necessario che si nomini quanto prima un direttore di ruolo, Purtroppo le carceri sono la cenerentola tra le priorità della politica, con investimenti inadeguati e sempre minori". "E invece - conclude l'assessore al Sociale, Andrea Raspanti - il carcere è un presidio per la sicurezza della comunità. Una persona potrebbe anche pensare: 'non mi interessano le condizioni dei detenuti, tanto se sono in galera vuol dire che qualcosa hanno fatto'. Ma non è così, si tratta di un servizio pubblico che deve funzionare, in primis per i detenuti e poi per la comunità. Oggi, e da sempre, siamo pertanto presenti per far sentire la vicinanza dell'amministrazione comunale che appoggia in pieno la richiesta del garante dei detenuti e della Camera penale".

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