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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Porto Azzurro

Porto Azzurro | Detenuto si ferisce gravemente con una lametta, salvato dagli agenti della penitenziaria: "Evitata una tragedia"

Il sindacato Sappe, che ha dato notizia dell'accaduto, sottolinea: "Scongiurato un epilogo gravoso, chiediamo che vengano allontanati dall'istituto questi personaggi che non sono consoni alla struttura"

Poteva essere una tragedia, che non si è consumata solo grazie al pronto intervento degli agenti della polizia penitenziaria del carcere di Porto Azzurro. Il tutto è accaduto nella serata di ieri lunedì 11 settembre, quando all'interno della struttura dell'isola d'Elba un detenuto di nazionalità straniera si è lesionato il corpo con una lametta. Come ha spiegato il segretario regionale del sindacato Sappe, Francesco Oliviero, l'uomo si è procurato "ferite da taglio gravi, tra cui la recisione dell'arteria omerale". "Solo grazie al pronto e tempestivo intervento degli agenti di servizio e della sorveglianza - ha aggiunto Oliviero -, dopo aver dato i primi soccorsi era immediatamente allertato il 118 e con autoambulanza ricoverato al locale nosocomio insulare. Pare che la motivazione del gesto sia riconducibile alla protesta per il fatto che poco prima gli agenti durante un giro di controllo lo avevano sorpreso intento alla produzione di alcolici, vietata dal regolamento interno dell'istituto, pertanto, era stato requisito tutto il materiale".

Gli organi del Sappe però sottolineano un aspetto che, dal loro punto di vista, complica non poco la situazione all'interno della casa circondariale di Porto Azzurro. "Anche questa volta grazie alla professionalità e alla dedizione della polizia penitenziaria si è scongiurato un epilogo più gravoso - prosegue Oliviero -, ma preme evidenziare l’invio scellerato nell’istituto insulare, da parte del Provveditorato, di detenuti problematici e tossicodipendenti che provano ogni modo a cercare lo sballo e mettono a repentaglio oltre che altri ristretti anche il lavoro già precario della polizia penitenziaria. Chiediamo ancora una volta che vengano allontanati dall’istituto questi personaggi non consoni alla struttura".

Donato Capece (segretario generale del Sappe): "Situazione sempre più allarmante per la polizia penitenziaria"

Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha espresso ai poliziotti di Porto Azzurro "l'apprezzamento e la vicinanza per la professionalità dimostrata" ed evidenzia come le intolleranze del detenuto ed il grave episodio da lui provocato siano "sintomatici del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. E la situazione è diventata allarmante per la polizia penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Servono risposte ferme da parte del Dap, anche destinando carceri dismesse come l'Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione".

"Quel che è accaduto nella casa di reclusione di Porto Azzurro - prosegue - testimonia una volta di più l’ingovernabilità delle carceri regionali e la strafottenza e l’arroganza di una parte di popolazione detenuta violenza, che anche in carcere continua a delinquere, ad alterare l’ordine e la sicurezza, evidentemente certa dell’impunità!”. Capece mette poi sotto accusa la gestione delle carceri da parte dell’attuale capo del Dap Giovanni Russo: "La sua gestione è fallimentare: non fa praticamente nulla, vive isolato dai 'suoi' uomini e non sappiamo neppure che faccia abbia, essendo evidentemente allergico al confronto con i sindacati. Non ci incontra e non fa nulla, quando invece dovrebbe intervenire con urgenza sulla gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza". 

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