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Cronaca

Case popolari, Raspanti: "Occupazioni abusive un fenomeno da debellare, pronti gli allarmi negli alloggi vuoti"

Verrà creato anche un nucleo composto da personale dell'ufficio casa e sociale e da agenti della polizia municipale che si occuperà degli sgomberi. L'assessore: "Sfondare gli appartamenti non è la soluzione, ma peggiora solamente la situazione del nucleo familiare"

La creazione di un nucleo dedicato alle attività di esecuzioni di rilascio degli alloggi detenuti senza diritto, l'istallazione di allarmi negli appartamenti vuoti e un'ampia politica di prevenzione e informazione. Con questi nuovi strumenti l'amministrazione comunale vuol impedire le occupazioni abusive delle case popolari. Lo ha annunciato l'assessore al Sociale, Andrea Raspanti, insieme al presidente di Casalp, Marcello Canovaro. In aggiunta, al fine di cercare di spegnere sul nascere questa prassi illegale, il Comune potenzierà gli interventi di manutenzione in modo da ridurre il tempo in cui gli alloggi liberati restano vuoti.

"Dobbiamo studiare tutte le soluzioni migliori per rispondere all'emergenza abitativa - le parole dell'assessore -. Al momento i rilasci degli alloggi occupati abusivamente sono sospesi così come gli sfratti. Questa decisione del governo è importante perché mette un freno a situazioni che sono difficili da gestire. Tuttavia gli effetti della crisi economica prodotta dal Coronavirus produrrà un'emergenza abitativa più forte e noi dovremo essere pronti a questo". 

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In primo luogo verrà creato un nucleo che si occuperà di aumentare il numero di sgomberi e che sarà formato da personale dell'ufficio casa e sociale e da agenti della polizia municipale: "Questo è possibile grazie alla nuova politica assuntiva dell'amministrazione - commenta Raspanti -. L'obiettivo, a partire dal 31 gennaio, è quello di elevare in maniera sensibile il numero delle esecuzioni passando da 15 all'anno a 100 con una media di tre a settimana. Gli alloggi che saranno liberati devono essere destinate a persone che hanno seguito tutto l'iter per ottenere la casa popolare". 

Raspanti poi entra nel dettaglio dei provvedimenti: "Attualmente ci sono 274 esecuzioni di rilascio da eseguire, di cui 149 derivano da occupazioni con sfondamento mentre altri sono per la perdita dei requisiti o per morisità colpevole. Nel passato gli atti venivano emessi ma non eseguiti perché il Comune era in carenza di organico. Adesso noi stiamo provando a risolvere anche questo problema grazie alle assunzioni che proseguiranno anche nel 2021". 

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A dicembre 2019 sono partite le prime 50 diffide: 2 nuclei hanno saldato l’intero debito (12.666 euro), 25 hanno stipulato un piano di rientro (749.127 euro), uno lo farà in questi giorni (17.820 euro), 22 invece non hanno preso contatto e per loro è stato avviato il procedimento di decadenza. Prima del Coronavirus sono partite le nuove diffide che, tuttavia, sono entrate in vigore solamente da luglio: al momento nessuno ha saldato gli arretrati, 10 famiglie hanno stipulato un accordo di rientro (178.787 euro), 16 hanno preso contatti ed è in corso la stipula degli accordi (213.574 euro), 24 invece non hanno preso alcun contatto (462.783 euro) e sono invitati a farlo perché stanno scadendo i termini. 

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Al fine di scoraggiare le occupazioni abusive, l'amministrazione, di comune accordo con Casalp, ha deciso di installare, entro fine estate, sistemi di allarmi in decine di appartamenti. Si tratta di una sperimentazione che, se avrà esito positivo, sarà estesa anche ad altri alloggi. L'obiettivo è impedire accessi non autorizzati e per farlo si farà ricorso alla vigilanza privata che, in circa 10 minuti dall'attivazione dell'allarme, si porterà sul posto per tentare di impedire l'occupazione. Poi spetterà alle forze dell'ordine fare il proprio compito. 

"Chi assiste a comportamenti illeciti ci contatti, occupare una casa popolare peggiora la situazione"

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Raspanti conclude invitando i cittadini a non tirarsi indietro quando sono testimoni di occupazioni illegali: "Spesso ci sono situazioni disperate o di disorientamento, ma in altri casi si tratta di vero e proprio opportunismo. La legge 2-2019 della Regione all'articolo 38 ci dà tutti gli strumenti per intervinire e noi li metteremo a disposizione. Tuttavia chiediamo la collaborazione dei cittadini e invitiamo chi assiste a comportamenti scorretti a segnalarli alla polizia municipale. Vogliamo rendere difficile la vita a chi vuole entrare negli alloggi senza diritto facendo rispettare le normative vigenti. Vorrei ricordare che occupare una casa popolare non fa altro che peggiorare la situazione perché poi quella famiglia per 5 anni non potrà più fare domanda per essere immesa nella graduatoria". 

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