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Cronaca Romito

23 novembre 1922, 100 anni fa moriva Sidney Sonnino: dal castello a picco sul Romito allo sviluppo di Quercianella

Politico di spicco e presidente del consiglio in epoca regia, scelse la nostra costa per l'eterno riposo. La sua presenza fu determinante per la crescita e l'affermarsi di Quercianella. Ma nel centenario della morte nessuno lo ricorda

All'allora presidente degli Stati Uniti d'America Woodrow Wilson, il quale disconobbe i trattati di Londra sottoscritti dall'Italia con Francia e Gran Bretagna alla fine della Grande Guerra, si rivolse spazientito dicendogli di “non immischiarsi con gli affari europei ma di pensare soltanto alla sua America”. Lo fece, parola del direttore del Times Wickham Steed, da ministro degli Esteri, ultimo incarico di una lunga carriera politica prima di ritirarsi nella dimora-castello fatta costruire a fine Ottocento proprio a Livorno. Quel castello a ridosso di Quercianella, ampliamento della Torre del Salvatore, che tutti conoscono come Sonnino senza magari sapere la storia di Sidney Costantino Sonnino, nato nel 1847 a Pisa da padre commerciante e madre inglese, giornalista, parlamentare dal 1890, più volte ministro e due volte presidente del consiglio.

Sidney_Sonnino_firma

Uno statista, liberale, riformista, amareggiato dagli eventi politici post bellici fino a rifiutare la carica di senatore del Regno e trascorrere gli ultimi due anni di vita tra le letture di Dante nella dimora a picco sul mare. Qui, in una grotta fatta appositamente scavare dagli scalpellini alla sommità nord ovest del promontorio del Romito, Sonnino volle essere sepolto dopo la morte, avvenuta il 23 novembre del 1922, di cui oggi ricorre appunto il centenario.

Cartolina della sepoltura dell'onorevole sonnino foto di giovan battista paolieri ed iscrizione degli scarpellini fronte e retro

Per ricordarlo è nato con decreto del ministero un comitato nazionale e gli eredi, i baroni De Renzis Sonnino, nella tenuta castello di famiglia a Montespertoli che fu residenza di Sidney, hanno ospitato un convegno. A Livorno, invece, nessuna celebrazione, anche se notevole è stata nel nostro territorio l'influenza del politico che ammoniva i ricchi oziosi come vera piaga sociale e invocava abitazioni decenti e salubri per la povera gente. A Quercianella, soprattutto, la presenza di Sonnino contribuì ad elevare quello che allora era poco più che un villaggio. Il paese fu dotato di una ferrovia (la Livorno – Vada del 1910) e di una stazione a lui intitolata (Quercianella Sonnino, appunto), di un ufficio postale, di un acquedotto e di un lavatoio e una fonte d'acqua ancora oggi visibili e che furono richiesti dall'allora amministrazione locale e comunale affinché ne beneficiassero gratuitamente i viandanti della Regia strada Maremmana.

foto da cartolina quercianella stazione animatissima con villeggianti che aspettano treno per Firenze 1914

La nascita della cementeria che sfruttava le vicine cave di Pietralta e quella dello stabilimento balneare Paolieri, insieme alle proprietà naturalistiche del territorio dai benefici effetti terapeutici che consentirono di raggiungere lo stato di “stazione climatica”, determinarono lo sviluppo e la crescita del paese che si popolò prima di turisti in villeggiatura e poi di lavoratori e residenti. Quella frazione che Sonnino guardava dall'alto del castello, scendendo per andare magari al moletto di pertinenza alla residenza nel quale teneva ormeggiata la sua barca e che oggi rischia di crollare. Un luogo meraviglioso, circondato dalla gariga mediterranea e dalle acque cristalline, tuttavia trascurato e le cui sorti, nel bene e nel male, dipendono da chi lo frequenta. Un posto, complessivamente, che meriterebbe di essere valorizzato. Ma che a cento anni dalla morte di Sonnino, salvo qualche raro evento, sembra essere dimenticato.

foto amatoriali delle case servitù sonnino e bagni paolieri con stazione climatica1

Si ringrazia per la collaborazione Manuele Marcangeli, mente storica di Quercianella, che ci ha gentilmente concesso il materiale fotografico 

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