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Cronaca Rosignano Marittimo

Rosignano | Inchiesta Scapigliato, la procura: "Smaltimento abusivo di tonnellate di rifiuti pericolosi e ingiusto profitto"

Le investigazioni hanno preso il via nel corso del 2020, sette gli indagati tra cui il sindaco Daniele Donati in quanto responsabile dell'ente socio di maggioranza

Dal traffico illecito di rifiuti con l'aggravante ambientale di cagionare inondazione, frana o valanga, alla gestione dei rifiuti senza autorizzazione. Sono sette in tutto gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari notificati in queste ore a sei dirigenti della società che gestisce la discarica di Scapigliato, nel comune di Rosignano Marittimo, e al sindaco Daniele Donati, in quanto responsabile dell'amministrazione comunale che è socio di maggioranza. Un'inchiesta, quella della procura di Firenze, nell'ambito della quale vengono considerate diverse ipotesi di reato che hanno quindi a che fare con condotte abusive nella gestione di ingenti quantità di rifiuti speciali liquidi, costituiti da percolato di discarica, a partire dal 2017, e collegata all'operazione "Stop stinks" della guardia di Finanza di Livorno e Castiglioncello.

Le indagini sono state avviate nel 2020 e partono dall'accertamento sull'utilizzo di alcune autobotti per la movimentazione illecita di fango di percolato all'interno della discarica gestita dalla società, che risultava venire riversato nel corpo della discarica stessa una volta raccolto dai sistemi di captazione. Grazie ai documenti e alle testimonianze fornite da persone informate sui fatti è stato possibile ricostruire il ruolo di vari soggetti facenti parte dell'area dirigenziale dell'impresa nell'integrazione di varie ipotesi di reato, connesse proprio a condotte abusive nella gestione prevalentemente del percolato di discarica.

Per la procura sono state smaltite abusivamente tonnellate di rifiuti pericolosi

Ma quali sono le condotte attribuite agli indagati? Riguardano la perdurante violazione delle prescrizioni dell'atto autorizzativo per stoccaggio occulto dovuto al mancato drenaggio e regolare smaltimento del percolato, causativo di frana per instabilità del versante di coltivazione dei rifiuti, con conseguente versamento di percolato quantificabile in almeno 150.000 tonnellate. Non solo, anche il reiterato smaltimento abusivo di ingente quantità di percolato (oltre 1.000 tonnellate) e di rifiuti liquidi contaminati (oltre 3.000 tonnellate) in zone con immissione diretta nel corso d'acqua Rio Ripaiolo. Ma anche lo smaltimento abusivo di ingente quantità di rifiuti pericolosi (oltre 2.000 tonnellate) derivanti dalla pulizia di serbatoi per stoccaggio del percolato e rifiuti non pericolosi (oltre 5.000 tonnellate) nella consistenza di fanghi di sedimentazione, dei citati serbatoi e l'accettazione e smaltimento in discarica di rifiuti non conformi all'atto autorizzativo, stimati annualmente per oltre 11.000 tonnellate.

Le condotte criminose sono state addebitate a un componente dell'amministrazione comunale di Rosignano Marittimo, il quale, al tempo socio unico della società con poteri di nomina degli amministratori e di determinazione delle politiche finanziarie, imponeva il massimo risparmio alla società di gestione in favore del bilancio del Comune, pretendendo un canone di concessione annuo dalla società in favore dell'ente per oltre il 30% dei ricavi lordi, per importi annui anche superiori ai 10 milioni di euro. Proprio a causa di questo imponente drenaggio di risorse, veniva limitata la disponibilità liquida della società al netto dei costi ordinari di esercizio necessaria anche a far fronte ai problemi strutturali del sistema di prelievo e pompaggio del percolato e alla realizzazione di un nuovo impianto di trattamento dello stesso. 

Secondo la Guardia di Finanza è stato conseguito un ingiusto profitto di oltre 6 milioni di euro

Secondo i magistrati le condotte abusive risultavano tutte funzionali a conseguire un ingiusto profitto, ricostruito dai militari della Guardia di Finanza in oltre 6 milioni di euro, per far risparmiare alla società di gestione della discarica i costi di corretto smaltimento presso impianti terzi. Le dolose condotte omissive, inerenti al mancato drenaggio e regolare smaltimento del percolato, hanno determinato l'instabilità del versante di coltivazione dei rifiuti, che si trovava a galleggiare su un enorme quantitativo di percolato (una colonna sottostante stimata in circa dodici metri dal piano campagna). A causa di ciò, all'inizio del 2020 si verificava un movimento degli argini di contenimento dei rifiuti nel lato est della discarica, conosciuto e monitorato prima che vi fosse parzialmente e grossolanamente posto rimedio con la realizzazione di una 'palancolata' abusiva, lunga circa 70 metri, spinta alla profondità di 12 metri per contenere il movimento della massa dei rifiuti, senza ottenere i risultati sperati.

Dagli accertamenti tecnici svolti, nel corso del 2020 e del 2021, risultavano infatti essersi verificati ulteriori movimenti deformativi dell'argine e scostamenti dell'ammasso dei rifiuti, a causa della spinta del versante sovrastante non solo per la presenza del percolato in quantitativi straordinariamente oltre misura ma anche per la prosecuzione della coltivazione della discarica con appesantimento dell'ammasso dei rifiuti. Viene contestato nelle imputazioni che gli indagati, consapevoli della natura altamente inquinante del percolato di discarica ne effettuavano in parte lo smaltimento abusivo, mediante immissione diretta in corsi d'acqua superficiali, accettando pienamente il rischio che tali rifiuti venissero dispersi nell'ambiente, e così abusivamente cagionando una compromissione o un deterioramento significativo e misurabile delle matrici ambientali circostanti l'area di coltivazione della discarica, ed in particolare il Botro Ripaiolo, i cui sedimenti risultavano contaminati, e le acque di falda sotterranee, che presentavano una concentrazione di contaminanti sopra i limiti consentiti dalla legge. La responsabilità degli indagati e del soggetto imprenditoriale dovrà essere oggetto di accertamento nel prosieguo del procedimento.

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