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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Centro / Via Cairoli

Tensioni al presidio pro Israele: fischi alla vicesindaco Camici, poi il caos a fine manifestazione. Tre denunce

Contestata l'amministrazione al presidio indetto dall'associazione Italia-Israele in piazza del Municipio, caos con un gruppetto di giovani dopo la rimozione dello striscione "Né con Israele né con Hamas, Palestina libera". Interviene la digos, in tre denunciati per resistenza a pubblico ufficiale

Versioni contrastanti e contorni poco chiari. Quel che è certo, tuttavia, è che il presidio organizzato ieri sera, giovedì 12 ottobre, dall'Unione delle associazioni Italia-Israele a sostegno dello stato israeliano e contro il terrorismo di Hamas ha vissuto momenti di tensione culminati con lo scontro tra alcuni contestatori della manifestazione autorizzata in piazza del Municipio e le forze dell'ordine. Il tutto, secondo quanto ricostruito, dopo un diverbio tra i sostenitori di Israele e un gruppetto di giovani che aveva raggiunto la piazza civica con striscioni quali "Né con Israele né con Hamas, Palestina Libera", fatti poi rimuovere dalla digos. Quindi, al termine del presidio durante il quale era stata fischiata la vicesindaco Libera Camici, secondo i filo israeliani inadeguata a ricoprire il ruolo istituzionale in rappresentanza del sindaco Luca Salvetti, il caos e l'intervento deciso di polizia e carabinieri che ha portato al fermo di tre persone, poi denunciate per resistenza a pubblico ufficiale. Un epilogo inaspettato al termine di un presidio che, al di là di un po' di nervosismo, si era comunque svolto tranquillamente.

Di seguito, a titolo di cronaca, riportiamo le diverse e contrastanti versioni dei partecipanti alla manifestazione, ovvero quella del collettivo Scuola di carta e del consigliere capogruppo della Lega, Carlo Ghiozzi.

Scuola di carta: "Insulti da comunità israeliana, aggrediti da foze dell'ordine"

"Ieri eravamo presenti come giovani studenti autonomi, senza nessuna appartenenza politica, ad una contestazione spontanea al presidio dell'associazione Italia Israele. Gli striscioni avevano due scritte molto chiare e dirette: una conteneva il numero di morti dal 2008 al 2020 israeliani e palestinesi a confronto; l'altro recitava 'Né con Israele né con Hamas, Palestina libera e indipendente'. Siamo stati intimati di togliere gli striscioni, e così come a noi, è stato chiesto di togliere, ad altri ragazzi, la bandiera egiziana, senza pretesto alcuno. Dopodiché abbiamo subito insulti e malcontenti da parte dei membri della comunità israeliana, trattamento riservato anche alla vicesindaca di Livorno Libera Camici, che, secondo esponenti della suddetta comunità, in quanto donna, non era legittimizzata a rappresentare l'amministrazione della città. Successivamente alla nostra risposta di 'Palestina libera' siamo stati aggrediti malamente dalle forze dell'ordine concludendo con alcuni arrestati. Quello che è successo è intollerabile, e pretendiamo che qualcuno risponda di questo episodio scabroso successo in pieno centro della città di Livorno. Condanniamo inoltre, le parole del consigliere leghista Ghiozzi, per aver mistificato totalmente gli avvenimenti della piazza, strumentalizzando e cambiando la narrazione della vicenda. I giovani palestinesi italiani esistono, vogliono libertà, e non tollerano l'intolleranza di chi si professa democratico. All'alba di ciò che è avvenuto diverse organizzazioni hanno mostrato solidarietà alla causa".

Ghiozzi (Lega): "Comunità ebraica vilmente assalita, esponenti PD alimentano odio"

"Ferma condanna nei confronti delle ignobili aggressioni subite da alcuni esponenti della comunità ebraica livornese vilmente assaliti in piazza Grande a Livorno la scorsa sera mentre tornavano a casa alla fine della manifestazione a sostegno di Israele organizzata dall'Unione delle Associazioni Italia-Israele. Alla luce degli attacchi terroristici in Medio Oriente nei confronti dello stato israeliano, quanto accaduto nella nostra città da parte di alcuni ragazzi stranieri di origine araba, non può e non deve aver alcun tipo di giustificazione. Soltanto grazie alla presenza delle forze dell'ordine che sono intervenute prontamente fermando ed identificando i facinorosi, si è potuto scongiurare il peggio, poiché dagli alterchi e dalle aggressioni verbali tutto poteva sfociare in qualcosa di assai più grave, come se così non lo fosse già. Scene ignobili, che in una città come quella di Livorno, non dovrebbero mai verificarsi nemmeno per scherzo.
Già le contestazioni dei centri sociali durante la manifestazione dell'Associazione Italia-Israele in piazza Civica, se pur non troppo eclatanti, avevano poco senso visto l'attuale contesto internazionale in Medio-Oriente, i civili, le donne e i bambini trucidati, torturati e massacrati, quanto poi accaduto successivamente merita solamente di essere stigmatizzato e condannato senza se e senza ma.

"Questo accade quando certa politica omette o vuole glissare sulla ferma condanna nei confronti di posizioni antisemite che oggi si sono trasformate in prese di posizione antisioniste con gravi sfondi di odio razziale. Basta ambiguità nel confronti del terrorismo islamico! Un sindaco che decide di disertare una manifestazione che vede partecipare trasversalmente tutto il mondo politico cittadino e decide invece di mandare il vicesindaco apertamente contestato per il proprio intervento dalla piazza partecipante alla manifestazione, mentre un esponente livornese dell'assemblea nazionale del Partito Democratico, Mia Diop, che non condanna gli atti terroristici di Hamas ma pensa a dichiarare di essere 'sempre dalla stessa parte' contornata da una bandiera con su scritto Antifascismo-Antisionismo, la dicono lunga su come questa amministrazione abbia gestito la vicenda pensando solamente a sventolare la bandiera della pace dimenticandosi di quella di Israele o su come esponenti di spicco del PD stiano affrontando la tragedia israeliana con dichiarazioni che solamente fomentano l'odio anche nelle nostre città, come accaduto la scorsa sera a Livorno".

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