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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Basket | Addio a Luca Malaguti: cresciuto nel Don Bosco, giocò anche a Rosignano. Gli amici: "Ci mancherai"

Ex lavoratore di Camp Darby, classe 1956. I compagni di squadra: "Una persona sulla quale potevi far sempre affidamento"

"In campo era un vero leader, andava in trance agonistica e solo al suono della sirena si rilassava ma non perdeva mai la sua grande sportività". Così gli amici e compagni di squadra, in una lettera inviata a LivornoToday, hanno voluto ricordare Luca Malaguti, classe 1956, morto nella giornata di ieri, domenica 7 aprile. Promessa del basket, cresciuto nel vivaio del Don Bosco, aveva giocato nelle giovanili della Virtus Bologna arrivando a lambire la prima squadra se non fosse che un gravissimo infortunio come la rottura del crociato ne avesse compromesso la carriera sportiva.

Verso la fine degli anni '70 entrò a lavorare a Camp Darby, dove resterà fino al raggiungimento della pensione. Ma il richiamo per la sua grande passione è troppo forte così nel 1982 Luca riprese l'attività agonistica a Rosignano. Quell'anno il Circolo Giovanile Solvay - sotto l'occhio benevolo di Camillo Bargelli, si attrezzò per fare il balzo in serie D rinforzando una rosa già di tutto rispetto, dove spiccavano Rosselli, Lipparoni, Pintimalli, Bruscino, Ricoveri, Donati, Provinciali e Giammattei con i livornesi Luca Martini, Giuseppe Iardella e il coach Raoul Giannoni. "Fin dal suo rientro si vedeva che non aveva perso la sua innata classe" ricorda chi ha avuto il piacere di giocarci insieme. Tuttavia quell'anno Rosignano arrivò seconda alle spalle di San Miniato e la promozione fallì. 

Nel 1983 però la stessa squadra targata Overmar, con l'aggiunta di Mezzacapo da Piombino, si gettò nella bolgia del torneo amatori Uisp. Vinti la fase provinciale e anche le regionali, si aprirono le porte delle finali nazionali a Pesaro. Purtroppo l'ultimo atto contro Bologna non andò come sperato: "La finale si capì subito che era stregata. Facemmo errori improponibili, avevamo le gambe molli e nonostante una prestazione monstre di Luca che guidò i compagni e realizzò canestri a raffica perdemmo di un punto dopo due tempi supplementari". 

"Luca in campo era un vero leader. Se volessimo paragonarlo a un giocatore americano entrato nella leggenda viene in mente John Stockton, grande visione di gioco, gran tiro da qualsiasi 'mattonella', ricerca sistematica dell'assist e della palla rubata. Ma soprattutto fuori dal campo era un grande amico su cui potevi fare sempre affidamento. Lascia un vuoto immenso a tutti quelli che lo hanno conosciuto, amici del basket, di Livorno e Coteto in particolare". 

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