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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Toscana | Economia e criminalità, tra attività illegali e sommerso un giro d'affari da 11,3 miliardi di euro. Giani: "Tenere alta la guardia"

La regione 'terra' di riciclaggio, Livorno capoluogo dei sequestri per droga e punto logistico per la distribuzione di prodotti contraffatti. Il rapporto Irpet

"Vietato abbassare la guardia contro le mafie e qualsiasi tipo di criminalità. Perché è soltanto prestandovi la giusta attenzione che le si combattono". Lo dicono il governatore della Regione Eugenio Giani e l'assessore alla legalità Stefano Ciuoffo nella presentazione dell'annuale rapporto Irpet 2023 su illegalità e criminalità organizzata nell'economia della Toscana (nella pagina successiva la sintesi per punti, ndr), che evidenzia come "la Toscana non sia più, se mai lo sia stata, un'isola felice estranea alle infiltrazioni mafiose". Che qui, a differenza di altre regioni, non puntano a controllare il territorio quando piuttosto a operare sul terreno economico finanziario:.Secondo le stime deII'Irpet, infatti, l'economia connessa alle attività illegali - cioè l'insieme dei prodotti la cui produzione, vendita o distribuzione è proibita dalla legge - vale in Toscana un giro di affari pari a 1,2 miliardi di euro. Se a questa cifra sommiamo i 10,1 miliardi attribuibili all'economia sommersa - in cui rientrano le attività nascoste al fisco -, si può quantificare in 11,3 miliardi di euro il valore complessivo dell'attività non legale osservata sul territorio regionale. Un dato che rappresenta l'11,7% del prodotto interno lordo regionale, percentuale complessivamente in linea con il dato nazionale.

"Il riciclaggio e i rischi di corruzione, in relazione anche al mercato degli appalti - dicono Giani e Ciuoffo -; ma anche ciò che si può nascondere sotto l'economia sommersa, il lavoro irregolare o l’evasione fiscale rappresentano senz’altro è fonte di preoccupazione. Maa allo stesso tempo ci rafforza nella convinzione che si stia battendo la strada giusta". “Le mafie - aggiunge il presidente Giani - si combattono parlandone a voce alta e dandoci gli strumenti necessari di studio e analisi. Per questo non si può che esprimere apprezzamento e gratitudine per tutti coloro che hanno lavorato a questa nuova edizione, che ci rende tutti più attrezzati nella battaglia per la legalità. Di qualunque tipo sia la criminalità prospera se non le si presta la giusta attenzione, se la si sottovaluta, senza dotarsi dei giusti strumenti per riconoscerla e farla emergere nelle attività, nelle relazioni, nelle modalità operative. Noi questa operazione la compiamo ogni anno. Ringrazio anche le istituzioni statali, la Procura e la Magistratura che ci affiancano in questo fondamentale compito".

"La Toscana - sottolinea Ciuffo - si conferma una delle aree privilegiate per attività di riciclaggio e più in generale per la realizzazione di reati economici finanziari su larga scala. Il rapporto ci rafforza nella convinzione che stiamo battendo la strada giusta, nonostante il mutamento continuo e costante del crimine organizzato. Irpet dimostra come la Toscana sia un territorio resiliente e capace di mettere in campo azioni trasversali per il contrasto alla mafia, in un lavoro collegiale tra le istituzioni. Oggi le mafie viaggiano alla stessa velocità con cui si evolvono le nuove tecnologie e compieremmo un errore imperdonabile ad avere un'immagine stereotipata del mafioso. Per questo lo studio e l'analisi, che questo rapporto di Irpet ci restituisce, sono indispensabili per l'efficacia della nostra azione preventiva".

nella pagina successiva la sintesi del rapporto Ipet

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