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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Collesalvetti

Guasticce | Tensione alla Magna, lavoratori in agitazione: "Settanta posti a rischio e delocalizzazione, azienda arrogante con i sindacati"

In ballo il rinnovo dei contratti a termine e il trasferimento della linea attuatori Bmw in Macedonia. Mercoledì 7 febbraio la Cgil ha comunicato lo sciopero degli straordinari, "ma il dirigente si è permesso di strappare il comunicato"

Tensione alta alla Magna, azienda con sede a Guasticce che si occupa di componenistica auto. A rischio infatti c'è il rinnovo del contratto a termine di 70 lavoratori e la delocalizzazione all'estero, in Macedonia - dove la società ha già una sede - , della linea che riguarda gli attuatori Bmw. Nello stabilimento livornese lavorano circa 550 persone, per lo più donne, e ciò che chiedono a gran voce i sindacati adesso è "un piano industriale chiaro in merito a ciò che accadrà in futuro", sottolinea Massimo Braccini della Fiom Cgi. Uno scontro a tutti gli effetti a cui, dopo la proclamazione dello stato di agitazione delle ultime ore, ha fatto seguito nella giornata di mercoledì un altro episodio 'denunciato' dalla Cgil. "La rsu dell'azienda infatti - spiegano i rappresentanti - a seguito delle assemblee e del mandato ricevuto dai lavoratori (all’unanimità) di proclamare lo stato di agitazione sindacale, ha comunicato alla direzione lo sciopero degli straordinari ed il dirigente aziendale si è permesso di strappargli il comunicato in faccia".

Per il segretario generale si tratta di un "atteggiamento aziendale che rappresenta la conferma dell’arroganza con cui pensano di rapportarsi con la rappresentanza sindacale dei lavoratori Magna, e di conseguenza del mancato rispetto che hanno verso le maestranze". "Il datore di lavoro - prosegue Braccini - é tenuto all’osservanza dei doveri di correttezza, rispetto e buona fede e non deve mai rinunciarvi, soprattutto nei momenti di difficoltà. Qualsiasi percorso che va oltre le normali relazioni sindacali, abbiamo il dovere di contrastarlo, perché lede la libertà e la dignità dei lavoratori. Questo 'nervosismo' aziendale teso a creare tensioni, accompagnato dalla minaccia di interrompere le relazioni sindacali, fa emergere le difficoltà relazionali dell’azienda nei confronti del sindacato, in una fase in cui ci vorrebbe un dialogo costruttivo e positivo per individuare e perseguire soluzioni". Da qui la decisione di proclamare un'ora di sciopero perché "è inaccettabile questo tipo di comportamento aziendala, sosteniamo pienamente l'iniziativa".

Fiom-Cgil: "L'azienda farebbe bene a preparare un vero e proprio piano industriale e a confrontarsi nel rispetto dei ruoli"

Per il segretario generale della Fiom Cgil "l'azienda farebbe bene a preparare un vero piano industriale e a confrontarsi nel pieno rispetto dei ruoli, chiarendo quali sono le previsioni dell’attività produttiva e i programmi che possono comportare anche all’estero nuovi insediamenti industriali o ampliamenti di quelli esistenti, ben sapendo che per quanto ci riguarda, gli attuatori della linea Bmw, che doveva essere il futuro, devono continuare ad essere prodotti nello stabilimento di Guasticce, così come non accettiamo che i contratti a termine in scadenza, di cui ve ne è fondamentale bisogno per continuare a produrre, non siano confermati. Lo stato di agitazione continua". 

Dopo un primo tavolo istituzionale andato in scena nei giorni scorsi il prossimo appuntamento, in Regione, è fissato per il prossimo 5 marzo. "L’assemblea - conclude Braccini - ritiene fondamentale che la direzione aziendale presenti un vero piano industriale che preveda il rientro di volumi produttivi e la saturazione degli impianti. Si rende pertanto necessario che venga definito un accordo quadro tra azienda, organizzazioni sindacali e istituzioni, in modo da garantire la prospettiva produttiva e occupazionale sul territorio e che a breve si inizi il confronto sul rinnovo del contratto aziendale".

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