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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Pesca sportiva | Il governo 'taglia' i palamiti e il limite di 50 ami fa infuriare il consorzio nautico di Livorno: "Cancellate le tradizioni"

La misura introdotta dal Ministero dell'agricoltura e della sovranità alimentare contestata dai pescatori amatoriali livornesi. Proteste bipartisan in Regione Liguria, interrogazione del consigliere dem Gazzetti alla giunta Toscana

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Cinquanta ami per palamito, un solo attrezzo a bordo indipendentemente dal numero delle persone in barca e divieto di salparli con verricelli elettrici. Le nuove disposizioni in materia di pesca sportiva, entrate in vigore con la pubblicazione lo scorso 29 febbraio del decreto legge a firma del ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, stanno sollevando più di una polemica. Se le limitazioni tengono in considerazione le disposizioni europee in materia e la possibilità di restrizioni ulteriori per combattere illegalità ed abusivismo, non è questa la strada giusto da percorrere ed anzi è il modo per "cancellare un'antica tradizione", con danni "economici e sociali". Lo dicono, prima di tutti, i pescatori amatoriali del settore, lo sostiene il Consorzio Nautico di Livorno e se ne chiede spiegazioni in Parlamento e in Regione, sia in Toscana con il consigliere dem Francesco Gazzetti, sia in Liguria, dove a rivolgersi alla giunta Toti è il capogruppo di Forza Italia Claudio Muzio (nella pagina successiva tutti gli interventi integrali, ndr).

Consorzio Nautico Livorno: "Drastico taglio senza alcun fondamento scientifico"

Insomma, reazioni trasversali e contrarie al decreto del Masaf che, solo a Livorno, interessa centinaia di appassionati. "Parliamo del palangaro o palamito - spiegano dal Consorzio Nautico -, si tratta di uno strumento di pesca sia professionale che sportiva ed è composto da un lungo filo di nylon o cordino, al quale sono aggiunti altri fili a distanza più o meno uguale e al cui termine vengono legati gli ami. Per la complessità e il tempo richiesto per le varie fasi (preparazione e manutenzione dell'attrezzatura, innesco, calata, salpata) è stato quasi totalmente abbandonato dai pescatori professionisti, continuando invece ad essere usato per antica tradizione dalla pesca sportiva e ricreativa, con giuste limitazioni che vanno dalla lunghezza del trave al numero degli ami, fino a pochi giorni fa non più di 200". 

"Ma il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida - continuano dal Consorzio Nautico -, forse non avendo altro da fare, ha creduto opportuno, senza nessun passaggio parlamentare e riteniamo anche senza alcun fondamento scientifico (ci risulta infatti che non sia dannoso ne per la fauna ittica ne per il fondale marino), di dare un drastico taglio al numero degli ami portandoli da 200 a 50. Se 200 ami equivalgono a un ago in un pagliaio vista l'immensità del mare, figuriamoci 50. Di fatto, con questo decreto, il ministro Lollobrigida rischia di cancellare l'antica e tradizionale pesca sportiva-ricreativa con il palamito. Costringendo migliaia di pescasportivi a non godersi più qualche ora del proprio tempo libero per andare in mare, calando un palamito nella speranza e nella soddisfazione di catturare un pesce per poi gustarselo in famiglia. Senza contare il danno che potrebbe causare a molte attività commerciali del settore".  

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