Rifiuti, gli stabilimenti balneari in Toscana saranno "plastic free": multe per i trasgressori
Il protocollo è stato firmato dalla Regione. Le stoviglie dovranno essere di materiale compostibile eccezion fatta per le bottigliette
Gli stabilimenti balneari della Toscana diventano "plastic free" grazie alla sottoscrizione di un protocollo da parte delle associazioni di categoria con la regione Toscana. L'intesa è stata firmata, nel pomeriggio dell'11 giugno, da Anci Toscana, l'associazione dei Comuni, Confesercenti, Confartigianato, Confcommercio, Cna Toscana-Centro, Confindustria e il sindacato di base "Donne di mare".
Stabilimenti "plastic free"
Addio dunque a stoviglie monouso, per il momento rimarranno solamente le bottiglie di plastica. E chi non si adegua rischia una multa. Dopo l'emanazione della norma regionale, saranno i sindaci a definire gli atti di dettaglio, con proprie ordinanze o regolamenti. Negli stabilimenti, piatti, posate, cannucce, tazze e bicchieri dovranno essere di materiale compostabile come ad esempio quelli derivati dal mais. A vigilare sul rispetto delle norme, che saranno recepite con ordinanze dai Comuni, ci penseranno gli agenti di polizia municipale. L'accordo prevede anche l'installazione di contenitori per la raccolta differenziata nelle spiagge ‘libere', non oggetto di concessione demaniale.
Il presidente Rossi: "Un impegno concreto per migliorare la qualità di spiagge e mare"
Il presidente della Regione Enrico Rossi ha espresso la sua soddisfazione per l'accordo raggiunto: "Il nostro obiettivo è quello di migliorare la qualità delle nostre spiagge e del nostre mare. Voglio ringraziare tutti gli stabilimenti che hanno aderito alla nostra decisione. Evidentemente c'è una volontà comune di liberarci dalla plastica. In questi giorni si apre una nuova stagione turistica e l'impegno è quello di tenere sempre più pulito il mare".
Ogni anno prodotti 280 milioni di tonnellate di plastica
I numeri sono inquietanti: ogni anno si stima che vengono prodotti 280 milioni di tonnellate di plastiche e che da qui al 2050 la cifra rischia di raddoppiare. Inoltre almeno 8 milioni finiscono nei mari di tutto il mondo, compreso il Tirreno, portati dai fiumi o trascinati alla largo dalla risacca sulla spiaggia.
