Tenuta in vita da un respiratore artificiale, le staccano l'elettricità e rischia di morire: 68enne salvata dalla polizia
La donna, disabile al 100%, ha spiegato agli agenti che, a causa della crisi dovuta al Covid, non era stata più in grado di pagare le bollette. L'intervento del Comune che si è fatto carico della situazione per risolverla
Per vivere ha bisogno di un ventilatore automatico, costantemente attaccato alla corrente, senza il quale non può respirare. Ma non riuscendo più a pagare le bollette, in seguito all'aggravarsi di una situazione economica già precaria, si è vista staccare la luce dalla società di distribuzione di energia elettrica. Per questo una 68enne livornese, disabile al 100% e residente in una casa popolare in Corea, ha alzato il telefono chiedendo aiuto alla centrale operativa del 113, dicendo alla polizia che di lì a poco sarebbe morta.
La segnalazione è stata ricevuta e trattata dall'Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di Livorno e, in poco tempo, gli agenti della squadra volanti, guidata dal commissario capo Claudio Cappelli, si sono recati all'abitazione dell'anziana. Una volta arrivati hanno accertato come la donna, a causa di problematiche economiche fortemente acuite dall'attuale persistente crisi economica indotta dalla pandemia Coronavirus, risultava inadempiente alle obbligazioni contrattuali ed era in pericolo di vita per l'avvenuta sospensione della somministrazione di energia elettrica, necessaria per il funzionamento dell'apparecchio sanitario di ausilio alla respirazione.
Immediatamente alla 68enne è stata assicurata un'adeguata sistemazione in una struttura ricettiva. Successivamente, grazie a un intervento del Comune di Livorno e del competente servizio sociale, è stato attivato un percorso di completa ed integrata presa in carico della situazione, in modo da consentire anche il tempestivo rientro dell'anziana nella propria abitazione.
