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Cronaca

Assistenza a disabili, Cgil attacca Anffas: "Ricattati quattro educatori, per loro taglio di stipendio o licenziamento"

L'associazione ha chiesto l'accreditamento a struttura socio sanitaria e avrebbe deciso di sostituire 4 figure professionali con un nuovo inquadramento. Sartorio (Fp-Cgil): "Proposta inaccettabile per chi passerebbe da 650 a 450 euro al mese"

"Anffas vuole licenziare quattro educatori a partire dal 1 gennaio. L'alternativa al licenziamento sarebbe un taglio di circa 200 euro mensili su stipendi che attualmente si attestano intorno ai 650 euro. Un vero e proprio ricatto che non possiamo accettare". La denuncia è di Emiliano Sartorio, della segreteria provinciale Fp-Cgil, ed arriva dopo aver tentato una mediazione con l'associazione onlus che si occupa di tutelare e assistere persone con disabilità intellettive o relazionali e i loro familiari. 

È Sartorio stesso a spiegare la situazione attuale e il mancato accordo con l'associazione che opera all'interno del parco della rsa Villa Serena in una sede, dice il sindacalista, concessa in affitto a condizioni agevolate dal Comune di Livorno. "Anffas conta al momento una decina di dipendenti, ovvero sei educatori, un operatore socioassistenziale e tre impiegati - spiega Sartorio -. L'associazione ha chiesto alla Asl l'accreditamento per diventare struttura socio sanitaria da socio educativa ed è proprio a seguito di questo passo che Anffas ci ha comunicato nei giorni scorsi la propria intenzione di tagliare quattro educatori su sei per sostituirli con 4 Osa, ritenendolo necessario per il ottenere proprio il suddetto accreditamento. In realtà potrebbe ottenerlo anche inserendo all'interno del proprio organico altre figure professionali, come ad esempio tecnici dell’animazione socio educativa, motivo per cui abbiamo chiesto di utilizzare i quattro educatori come animatori ma la nostra proposta è stata bocciata".

Cgil: "Come si fa a tagliare 200 euro da uno stipendio di 650 euro/mese?"

"L'associazione - continua il sindacalista - si dice disponibile ad impiegare questi 4 lavoratori soltanto come Osa, ovviamente dopo un opportuno percorso formativo, e a patto che accettino di modificare il proprio livello d'inquadramento. La richiesta di Anffas è però irricevibile: per i 4 educatori, tutti assunti a tempo indeterminato e da oltre venti anni al lavoro in quella struttura, il passaggio ad Osa a queste condizioni significherebbe un taglio allo stipendio di circa 200 euro mensili. Una proposta inaccettabile, anche perchè gli stipendi di questi 4 lavoratori si attestano attualmente intorno ai 650 euro per circa 18 ore alla settimana".

"Per salvare il proprio posto di lavoro - conclude Sartorio - i quattro educatori sarebbero disposti anche ad accettare il demansionamento ad Osa, ma senza inaccettabili decurtazioni alla busta paga. Anffas però non sembra disponibile ad aperture. O i quattro educatori accetteranno il passaggio ad Osa con i conseguenti pesanti contraccolpi in busta paga, oppure a partire dal 1 gennaio saranno licenziati. Un vero e proprio ricatto che non possiamo accettare: basta fare economie sulla pelle dei lavoratori".

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