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Caso Figline | Come è avvenuto l'illecito, dalle telefonate al tecnico durante la gara ai calcoli sui gol da subire: la ricostruzione

Le motivazioni della sentenza pubblicate dal Comitato regionale toscano. Il sostituto procuratore Taddeucci Sassolini ha definito l'evento 'osceno'

"Un evento 'osceno' sotto il profilo sportivo, architettato e posto in essere dal ds". È come viene definito dal sostituto procuratore Taddeucci Sassolini quanto accaduto durante Tau-Figline dello scorso 11 maggio e quanto si legge nelle motivazioni della sentenza del tribunale federale in merito al caso Figline, arrivata nei giorni scorsi e attesa anche dall'Us Livorno visto che le sorti sul prossimo campionato degli amaranto dipendevano da quanto sarebbe accaduto negli uffici federali. Motivazioni che sono state pubblicate nel comunicato ufficiale numero 12 dello scorso 16 agosto.

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Di fatto secondo quanto scritto nelle decisioni del tribunale il ds Emiliano Frediani nel corso della settimana precedente l'incontro avrebbe previsto ed esaminato la situazione e al momento della terza rete del Tau contro il Figline ha invitato calciatori e allenatore a "far passare e lasciare segnare gli avversari". Se Livorno-Tau, gara successiva, fosse infatti terminata in pareggio, e solo in questo caso, il Figline sarebbe stato obbligato a disputare lo spareggio al fine di poter accedere alla serie D, mentre negli altri due casi sarebbe stato direttamente ammesso.

Le telefonate al tecnico durante la gara per "far passare gli avversari e subire lo scarto di almeno quattro reti"

Chiara la motivazione sul Frediani: "È accusato - si legge - da tutti i calciatori ascoltati in istruttoria e dall’allenatore Becattini di aver predisposto – addirittura il martedì precedente la gara – il comportamento che avrebbe dovuto tenere la squadra in caso di sconfitta con il Tau Calcio Altopascio e di aver calcolato, sulla base della differenza reti, quante di queste la squadra avrebbe dovuto subire. Al momento della legittima segnatura da parte del Tau Calcio Altopascio della terza rete ha più volte telefonato al Becattini, allenatore in campo, per invitarlo ad imporre ai calciatori di far 'passare' gli avversari e a subire lo scarto di almeno quattro reti".

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Il tribunale federale infatti ha quindi stabilito per la società Figline la collocazione all'ultimo posto della poule promozione, mentre per il ds Frediani sono scattati 5 anni di inibizione. Per la procura federale "il fatto è certo e l'illecito consumato", e il ds è ritenuto "l'artefice dell'illecito sportivo, come è evidente - scrivono -  dalle dichiarazioni di allenatore e calciatori, e lo impone ad essi in virtù del proprio ruolo". Il tecnico Becattini ha ammesso la propria responsabiltà e collaborato con l'ufficio inquirente, e per la procura "ha prestato il proprio assenso nel momento in cui ha, come affermato in sede istruttoria, allargato le braccia per dire ai calciatori 'va fatta'". In queste ore sono attesi i gironi dei campionati di serie D ed Eccellenza, mentre al Figline rimangono pochi giorni per presentare eventuale ricorso. 

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