Serie D, il Livorno chiede lo stadio all'Armando Picchi. Il presidente Conti: "Disponibili a dare una mano"
Sfrattato dall'impianto di Ardenza, la società è alla ricerca di una nuova sede dove disputare le partite interne, ma Salvetti contesta questa soluzione: "Non sarà accettato senza proteste marcate il tentativo di "appoggiarsi" su altre strutture per potersi iscrivere al campionato"
+++Livorno in liquidazione (aggiornamento venerdì 9 luglio, ore 14)+++
Dopo essere stato "sfrattato" dall'Armando Picchi per "gravi e reiterati inadempimenti" e "la perdurante situazione di grave morosità", il Livorno calcio, a meno che non paghi gli arretrati all'amministrazione e si iscriva al campionato - cosa non del tutto certa considerata la caotica situazione societaria e, notizia di venerdì 9 luglio, la messa in liquidazione della società, è alla ricerca di uno nuovo stadio nel quale disputare la prossima stagione in serie D.
Salvetti contro Spinelli: "Qui non può più fare calcio"
E la scelta è ricaduta sull'impianto dell'Armando Picchi a Banditella (Foto Facebook Armando Picchi Calcio) che è stato inserito dalla società come possibile struttura ospitante le partite interne degli amaranto. Sull'eventualità di tornare a giocare nell'impianto di Ardenza nella serata dell'8 luglio è arrivato il duro commento del sindaco: "Non esistono e non esisteranno più le condizioni per giocare all’Armando Picchi".
Conti (Armando Picchi): "Il Livorno non può giocare fuori città"
Il presidente biancoamaranto Stefano Conti conferma la richiesta pervenutagli dal Livorno: "La segreteria ci ha contattato e io mi sono detto disponibile nel voler dare una mano, indipendentemente dall'assetto societario - spiega Conti -. Non voglio entrare nelle polemiche che si sono susseguite per tutto l'anno, se ho preso questa decisione è per il bene della squadra e dei tanti tifosi per evitare che vedano i loro beniamini giocare in uno stadio fuori città".
"Tra l'altro il nostro è l'unico stadio omologato per la serie D - conclude il presidente bianco amaranto - e già in passato abbiamo dato una mano al Livorno ospitando le partite degli allievi nazionali, berretti e primavera. La mia speranza è che ci possa essere una ricomposizione con l'attuale amministrazione, in caso contrario noi siamo pronti a dare il nostro contributo".
Salvetti: "Questo Livorno non può giocare all'Armando Picchi"
Nell'incontro andato in scena oggi pomeriggio con rappresentati della curva e dei club, il sindaco ha chiarito che il calcio a Livorno per questa società è chiuso e, di conseguenza, anche le porte del Picchi: "La famiglia Spinelli e gli attuali soci non possono più fare calcio in questa città e non sarà accettato senza proteste marcate il tentativo di "appoggiarsi" su altre strutture per potersi iscrivere al campionato".