Caduta governo Draghi, i familiari delle vittime del Moby Prince: "Grave danno sul percorso che porta alla verità"
La lettera di chi aspetta giustizia dopo oltre 30 anni dall'accaduto: "Incredibile quanto accaduto, ma non ci fermeremo"
La caduta del governo Draghi e lo scioglimento delle Camere da parte del Presidente Mattarella sono "danno gravissimo al percorso di verità e giustizia sulla strage del Moby Prince". A dirlo sono i familiari delle vittime che da oltre 30 anni aspettano di sapere cosa successe veramente la notte del 10 aprile 1991. "Indipendentemente dalle idee politiche e dalle ragioni per cui alcune forze hanno deciso di staccare la spina all'esecutivo, rimaniamo sconcertati per quello che è accaduto in Parlamento".
Il 12 maggio venne istituita la Commissione parlamentare di inchiesta sul Moby Prince e sotto la presidenza dell'onorevole Andrea Romano (Pd) i lavori si sono svolti senza interruzioni: "Sulla scorta delle risultanze della precedente Commissione del Senato - scrivono i familiari delle vittime - quanto emerso è stato di notevole peso specifico per la ricerca della verità. Gli ultimi nove mesi di legislatura sarebbero stati utili per proseguire su alcuni filoni di inchiesta e per elaborare una conclusione che avrebbe potuto scrivere in modo definitivo la verità storica, aprendo al successivo percorso di giustizia".
"Invece nel giro di pochi giorni - conclude la nota - la speranza di mettere la parola fine a 31 anni di sofferenze e strazi si è infranta davanti a giochi politici che poco hanno a che fare con il bene comune della nazione, ma che sono il prologo del crepuscolo della nostra Repubblica e minano la credibilità dell'Italia. Ci rendiamo conto che in una tempesta perfetta come quella che si sta delineando, il nostro grido per la verità e giustizia sul Moby Prince possa rimanere inascoltato. Da 31 anni stiamo combattendo contro chi ha fatto di tutto per nascondere e modificare la verità e ci chiediamo quanto ancora dobbiamo aspettare. Noi non ci fermeremo".
