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Cronaca Piombino

Val di Cornia, solo un medico in guardia per 60 mila abitanti la notte del 31 dicembre e a Capodanno: "Inaccettabile"

Insorgono i sindaci di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo, Suvereto e Sassetta: "Pretendiamo per i nostri cittadini un servizio adeguato di continuità assistenziale, inaccettabile la programmazione Asl senza consultare chi amministra il territorio"

La notte di Capodanno di due anni fa Piombino si ritrovò, senza neppure una comunicazione da parte dell'Asl, sprovvista del servizio di continuità assistenziale. Una gravissima mancanza che il sindaco Ferrari denunciò prontamente, imputandone la responsabilità all'Azienda e alle politiche sanitarie regionali. E se nessuno mette in discussione la carenza di personale medico, risulta tuttavia inaccettabile che anche quest'anno il territorio della Val di Cornia sia costretto a fare i conti con una situazione grave: ovvero, la presenza di un solo medico di guardia in turno la notte del 31 dicembre e quella dell'1 gennaio. "Inaccettabile" considerata la vastità di un territorio abitato da 60mila persone, come sottolineano in una lettera i sindaci dei cinque comuni coinvolti (Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo, Sassetta e Suvereto). 

"Ancora una volta l’Azienda sanitaria locale ha programmato il calendario delle presenze della guardia medica in Val di Cornia senza un confronto con gli amministratori locali - scrivono Ferrari, Ticciati, Riccucci, Guarguaglini e Pasquini - e, soprattutto, senza tenere di conto del bacino di utenti e della vastità geografica del nostro territorio. La notte del 31 dicembre e il primo giorno dell’anno, per esempio, è previsto un solo medico per l’intera Val di Cornia, che conta circa 60mila abitanti. Tutto questo è inaccettabile e per questo abbiamo deciso di scrivere alla Asl Nord Ovest per denunciare la gravità della situazione. Oltretutto, come già era accaduto nei giorni di Natale, la Asl ha effettuato questa organizzazione senza coinvolgere i sindaci del territorio".

"Siamo consci delle difficoltà di reperimento di personale medico, sanitario e socio sanitario - proseguono i sindaci nella protesta -; tuttavia come amministratori non possiamo arrenderci a questo graduale impoverimento dei servizi e a questo modus operandi che ci rende spettatori di ciò che avviene nei nostri territori e subito dopo colpevoli di fronte ai nostri cittadini che lamentano disservizi o addirittura assenza totale di servizi, malgrado il costante e grande impegno profuso da tutte le amministrazioni locali che, a partire dalla conoscenza della complessità delle questioni, cercano possibili soluzioni".

"Con forza - concludono - i comuni della Val di Cornia rivendicano la necessità di fornire una continuità assistenziale permanente e funzionale, senza costringere i cittadini ad effettuare lunghi spostamenti bensì ricevendo una tempestiva e adeguata assistenza che, ovviamente, non può essere garantita da un solo medico con un bacino di utenza di oltre 60.000 persone ed un territorio estremamente vasto. Il nostro grido di allarme non è sterile polemica politica ma la pretesa che i servizi essenziali siano garantiti anche ai cittadini della Val di Cornia attraverso una attenta programmazione, sinora assente".

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