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Cronaca

Moby Prince, Rispoli e Salvetti sulla strage: "Fiduciosi nella magistratura. I familiari delle vittime devono sapere la verità"

Il presidente della Associazione #iosono141 e il sindaco, come da tradizione, dopo aver letto i nomi di chi perse la vita 29 anni fa, hanno lanciato simbolicamente le rose in mare all'Andana degli Anelli

Il 29esimo anniversario della tragedia del Moby Prince è stato particolare e unico nel suo genere. A causa delle restrizioni imposte dal Governo a causa del Coronavirus infatti non è stato possibile svolgere il tradizionale corteo per le vie del centro in memoria delle 140 personeche persero la vita a bordo del traghetto in quel tragico 10 aprile 1991. Tuttavia in città non sono comunque mancate le iniziative come l'esposizione sulla facciata del Palazzo Vecchio del Comune di Livorno di un grande striscione con la scritta "Livorno non dimentica, 10.04.1991" con i nomi delle vittime. Uno striscione è stato affisso anche sul balcone del vicino Palazzo Granducale, che ospita la Provincia: "Io sono 141, per non dimenticare". Durante la mattina del 10 aprile inoltre sono arrivate anche le toccanti parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "La ricerca della verità è un dovere civile. Quanto avvenuto è uno strazio indicibile non solo per i familiari, ma per l'intero popolo italiano". 

Moby Prince, la commemorazione per il 29esimo anniversario della strage

Salvetti sul Moby Prince: "Una storia drammatica della quale dobbiamo pretendere la verità"

Il sindaco, parlando in diretta streaming, ricorda quel drammatico 10 aprile vissuto, allora, da giornalista: "Ho raccontato, minuto per minuto, l'angoscia sulle banchine del Porto Mediceo nei minuti successivi all'allarme e l'incredulità nell'attraversare con il rimorchiatore quel mare di fuoco intorno all'Agip Abruzzo. Ho visto sfilare nel silenzio assoluto davanti ai miei occhi il traghetto nello specchio d'acqua a sud di Livorno e poi ho osservato il relitto ricondotto nello scalo. Ho assistito alla disperazione generale nel momento del recupero dei corpi da restituire alle famiglie e poi ci sono state le indagini che, basate a volte su elementi fantasiosi, in tre decenni non sono servite a restituirci una verità che ora dobbiamo pretendere per rispetto delle persone che hanno perso la vita". 

Moby Prince, consegnati a Rispoli alcuni oggetti recuperati dal traghetto

"Oggi - continua il primo cittadino - sono l'interprete dei sentimenti di migliaia di persone. Oggi, dove il dolore per aver perso il proprio caro a causa del Coronavirus coinvolge migliaia e migliaia di persone in Italia e in tutto il mondo, possiamo avere ancora più forza per non dimenticare ciò che è accaduto il 10 aprile 1991.  Possiamo avere ancora più convinzione che alla fine i familiari riusciranno ad avere giustizia. E, infine, possiamo essere fiduciosi nel lavoro della Procura che ha riaperto le indagini dopo la relazione da parte della commissione parlamentare d'inchiesta. La strage del Moby Prince rappresenta una ferita indelebile per la collettività, una storia drammatica con un'evoluzione che mai, in questi anni, ha saputo dare un minimo di conforto a chi ha perso i propri cari". 

Moby Prince, i familiari delle vittime fanno causa allo Stato

Rispoli: "Viviamo ogni giorno con la rabbia per la mancata giustizia"

Dopo aver letto il messaggio, Salvetti e Loris Rispoli, presidente della Associazione #iosono141, si sono recati all'Andana degli Anelli, di fronte alla lapide in ricordo della tragedia del Moby Prince. Qui sono stati letti i nomi delle vittime e sono state gettate simbolicamente le rose in mare: "Oggi è una giornata particolare - le parole di Rispoli - perché non possiamo abbracciarci con i familiari delle vittime. Tutti noi viviamo giornalmente con il dolore per la perdita dei nostri cari e la rabbia perché ancora non c'è stata giustizia. Ho gridato più volte che una tragedia come questa non può non avere dei responsabili perché le persone morte a bordo del traghetto non sono decedute subito, come sostenuto inizialmente, ma hanno perso la vita in attesa dei soccorsi. Noi continueremo ad avere fiducia nella magistratura sperando che si possa fare piena luce su quanto accaduto quella notte".

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